EPILOGO
THEO
Mi tirai su il bavero della giacca attorno al collo per contrastare il forte vento. Quel freddo faceva davvero schifo, cazzo. Se Mav non avesse aperto la porta nel giro di trenta secondi, gli avrei spaccato una finestra.
Per fortuna, ce ne mise solamente dieci.
«Che diavolo ci fai qui?» chiese scrutandomi sorpreso. Non mi presentavo mai da nessuna parte senza preavviso, figuriamoci a casa di mio fratello durante una brutta bufera di neve.
Scout, il suo fedele compagno a quattro zampe, mi girò attorno alle gambe con troppa esuberanza per un cane che adorava dormire venti ore al giorno.
Superai Mav per entrare nella casa calda, Scout che mi seguiva. «Tempo del cazzo.»
Il vento gelido per fortuna si interruppe quando lui chiuse la porta.
Mi sfregai le mani. «Stava a malap
