«Tempo!», fu debitamente chiamato, ma gli ebrei, vedendo che la partita era ormai persa, lasciarono ricadere con un gesto brutale la testa del loro uomo e il poveraccio rimase così sul pavimento, le enormi braccia e le gambe allargate, mentre tifosi e pugili lo scavalcavano senza riguardo per andare a stringere la mano al vincitore. Cercai anch’io di farmi largo tra la calca, ma non era facile impresa per un mingherlino della mia taglia. Sentivo levarsi da ogni parte, tra dilettanti e professionisti, vivaci discussioni sulle capacità di Jim e sulle sue possibilità avvenire. «È il pugile più in gamba che sia apparso sul quadrato da quando Jem Belcher disputò il suo primo incontro con Paddington Jones e Wormwood Scrubbs quattro anni fa», disse Berkeley Craven. «Lo vedrete campione prima ch