CAPITOLO XVIII Giorni e settimane erano trascorsi dal mio ritorno a Ginevra. Non riuscivo a trovare in me il coraggio di ricominciare il lavoro. Temevo la vendetta di quel demonio, se non l'avessi accontentato, ma ero incapace di superare il disgusto per l'impegno che mi era stato imposto. Sapevo di non poter forgiare una femmina senza dedicare mesi e mesi a studi laboriosi e ricerche. Avevo sentito dire che un filosofo inglese aveva fatto scoperte fondamentali per il mio lavoro: a volte pensavo di chiedere a mio padre il consenso per andare in Inghilterra a questo scopo. Poi prendevo una scusa qualsiasi pur di rimandare quell'impresa e mi tiravo indietro, allontanando sempre più quel compito, la cui urgenza mi sembrava sempre meno assoluta. In effetti in me c'era stato un mutamento: la m