Janet era andata a preparare il bagno, quando con mio grande allarme mia zia si irrigidì in un attimo dall’indignazione, trovando appena la voce per gridare, – Janet! Asini!
Al che Janet salì correndo le scale come se la casa fosse in fiamme, si precipitò sul praticello là davanti, e scacciò due asini montati da donne, che forse avevano avuto l’ardire di poggiarci lo zoccolo; mentre mia zia, lanciandosi fuori di casa, afferrò le briglie di un terzo animale montato da un bambino, lo girò, lo portò fuori dall’area sacra, e dette un colpo sull’orecchio dello sfortunato monello che lo accompagnava e che aveva osato profanare quella terra santa.
A tutt’oggi non so se mia zia avesse una legale servitù di passaggio su quel praticello; nella sua testa però era convinta di sì, e ciò bastava. L’un
