Capitolo XXVI - Vengo fatto prigioniero
Non vidi più Uriah Heep fino al giorno in cui Agnes lasciò la città. Ero alla stazione delle carrozze per salutarla e vederla andare via; e c’era anche lui, che tornava a Canterbury con lo stesso mezzo. Fu una magra soddisfazione per me osservare il suo cappotto morato e stretto, corto in vita, che gli tirava sulle spalle, appollaiato in compagnia di un ombrello che sembrava una piccola tenda, al bordo del sedile posteriore sull’imperiale, mentre ovviamente Agnes era seduta all’interno; ma ciò che soffrii nello sforzo di essere amichevole con lui, mentre Agnes guardava, forse meritava quella piccola ricompensa. Al finestrino della carrozza, come alla cena, lui ci ronzò intorno senza tregua, come un grosso avvoltoio: trangugiando ogni sillaba che dic
