Era mortalmente geloso di me, e insisteva ad abbaiarmi contro. Lei lo prese in braccio – oh, santo cielo! – e lo carezzò, ma lui continuava ad abbaiare. Non mi permise di toccarlo, quando ci provai; allora lei lo colpì. Le mie sofferenze aumentarono moltissimo nel vedere i colpetti che gli dava sul naso rincagnato per punirlo, mentre lui socchiudeva gli occhi, le leccava la mano, e continuava a ringhiare come un contrabbasso. Alla fine si chetò – che sforzo, con il mento di lei con la fossetta appoggiato sulla sua testa! – e andammo a vedere una serra. – Non siete in grande confidenza con la signorina Murdstone, vero? – domandò Dora. – Piccolino mio! (Le ultime due parole erano dirette al cane. Oh, se fossero state invece per me!). – No, – replicai, – Per nulla. – È una creatura fastid