Capitolo 18

569 Parole
Due settimane più tardi Marc era in piedi davanti allo specchio nelle sue nuove stanze a palazzo. Fissò stupito l’immagine di quello sconosciuto. Era incredibile quello che potevano ottenere compliti di alta sartoria. Si avvicinò allo specchio. Il completo era color oro e sulla stoffa erano state applicate delle perle. “Magnifico!” Marc si voltò sentendo il cuore che gli balzava in gola. “Khalid! Che cosa ci fai qui?” Khalid gli si avvicinò con passo regale. Aveva tutto l’aspetto di uno sceicco e i suoi magnifici abiti enfatizzavano il suo fisico virile. “Sto ammirando il mio sposo.” Gli disse fermandosi di fronte a lui. “Sei sicuro di poterlo fare?” “Dove altro dovrei essere, secondo te, il giorno del nostro matrimonio?” Khalid gli fissò le guance arrossate e indugiò sulla sua bocca. Poi osservò il completo che faceva risaltare il suo corpo. Poco prima, mentre alcuni servitori lo preparavano, Marc si era vestito un impostore. Quelle stoffe lussuose e quei gioielli non erano adatti alla sua persona. Tuttavia, sentendo su di sé lo sguardo penetrante di lui, si chiese cosa pensasse veramente di lui. “Non porta male che tu mi vedi prima del matrimonio?” buttò là cercando disperatamente di concentrarsi su qualcosa d’altro che non fosse il desiderio per quell’uomo. “Siamo noi gli artefici della nostra fortuna e inoltra sei solo proprio nel giorno più importante per un’omega, quello in cui più di ogni altro si desideri accanto a sé la famiglia e gli amici.” Khalid gli prese una mano. “Tu non hai famiglia e non hai invitato nessun amico al matrimonio, quindi, sono qui io al loro posto.” Il timbro basso e caldo della sua voce gli scaldò il cuore. Marc si era aspettato che lui fosse gentile e sapeva che era un uomo generoso, però non aveva mai pensato che ci tenesse veramente a lui. “Grazie, Khalid. In effetti hai ragione. Non è bello essere soli.” Aveva trascorso l’intero pomeriggio a crucciarsi sul passato chiedendosi dove potessero essere ma madre e la sorella. I tentativi fatti per rintracciarle non avevano avuto successo. Aveva sempre desiderato avere accanto a sé la madre il giorno del suo matrimonio e sua sorella Cassie come damigella. Quella mattina, malgrado la presenza di tante persone che ridevano e chiacchieravano, si era sentito terribilmente solo. Si sforzò di sorridere. “Comunque sto per creare una nuova famiglia.” Commentò accarezzandosi il ventre con la mano libera. “è quando è un inizio.” Khalid lesse determinazione, forza e dolore nei suoi occhi, lo attirò a sé. “Tu mi onori, Marc. Farò in modo che tu non ti penta mai di questa scelta.” Com’era diverso quel matrimonio e quello sposo rispetto al suo primo matrimonio, pensò lui. Allora i festeggiamenti erano iniziati mesi prima accompagnati da una forte aspettativa e senso dell’avventura per quella nuova esistenza che iniziava insieme all’omega che adorava. Questa volta, invece, non c’era cuori coinvolti, lui e Marc stavano facendo la cosa giusta per il bene del loro bambino. Ciò ostante voleva allontanare da lui quel dolore che scorgeva sul suo volto. Gli sollevò il mento con un dito. I suoi occhi brillavano più dei gemelli che indossava. Aspettava con trepidazione la loro prima notte di nozze. Desiderava Marc da settimane. “Fidati di me. Rilassati e non preoccuparti di niente.”  
Lettura gratuita per i nuovi utenti
Scansiona per scaricare l'app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Scrittore
  • chap_listIndice
  • likeAGGIUNGI