"Bene ragazzi, ora voglio che vi dividiate in coppie e cerchiate di preparare un'essenza di drago decente. La trovate a pagina 134 nel vostro manuale. Sapete già come funziona, 15 punti a testa per la coppia che prepara l'essenza migliore." Disse il professore.
Hermione odiava lavorare in coppia. Principalmente perché era sempre lei a metterci il maggiore impegno e nella maggior parte dei casi il suo compagno si prendeva meriti che non gli appartenevano, ma anche perché rimaneva sempre sola. Lo svantaggio di essere un trio era proprio questo, Ron ed Harry lavoravano sempre insieme e spesso si trovava a dover condividere i compiti con completi sconosciuti o compagni con cui non si sentiva a suo agio.
Ma questa volta non fu così. Harry si fiondò accanto a lei: "Ti va di farla insieme?"
"Non la fai con Ron?" chiese Hermione, quasi infastidita da quella proposta tanto stupida.
"Ron la fa con Neville. Giusto Ron?" si voltò verso l'amico.
"Se lo dici tu..." rispose il rosso.
Hermione storse il naso. Capiva perfettamente il motivo per cui Harry aveva deciso di lavorare con lei, e non aveva la minima intenzione di lasciarsi distrarre dalle sue domande. Apprezzava la sua preoccupazione nei suoi confronti, ma c'erano luoghi e momenti per preoccuparsi, e l'aula di pozioni alla seconda ora non faceva parte di quella categoria.
"Passami il sangue di drago, per favore." disse con la sua solita voce autoritaria.
Harry afferrò la boccetta contente quello che l'amica gli aveva chiesto, ma senza consegnargliela. La tenne in mano, guardandola negli occhi alzando le sopracciglia, come a chiederle qualcosa in cambio.
"Smettila." disse lei, strappandogliela dalle mani. "Voglio quei punti."
"Collaborerò solo se acconsentirà a ricevermi nella sua stanza oggi pomeriggio, signorina Granger." rispose lui, con una voce da idiota.
Inizialmente alzò gli occhi al cielo, ma poi cedette: "Va bene, scemo." disse, lasciandosi addirittura sfuggire una risata.
La pozione si rivelò più complicata di quello che sembrava; nonostante gli scarsi ingredienti coinvolti, la sua preparazione era particolarmente angusta, persino per una fuoriclasse come lei.
"Cavolo, cavolo..." aveva ripetuto per tutto il tempo. Harry aveva tentato di darle dei consigli, ma non c'era verso: Hermione era la migliore dei due, ed era dunque lei a decidere cosa fare. L'amico, conscio della testardaggine dell'amica, aveva preferito restare in disparte, lasciandola fare come meglio credeva e obbedendo alle sue indicazioni.
In fondo non gli importava nulla di quei punti della casa, e sapeva di essere già nella lista d'oro di Lumacorno.
Ron e Neville erano invece un po' più confusionari: "Dove hai messo la radice di Mandragola?" aveva chiesto Ronald.
"Proprio qui."
"Ma non l'hai nemmeno sminuzzata! Sul libro c'è scritto di tritarla finemente, Neville! Finemente!" alzò la voce.
"Perché ti importa tanto di questa stupida pozione Ron? Da quando ti interessa essere il preferito di Lumacorno?" chiese Harry, sporgendosi dal proprio banco verso l'amico.
"Da quando voglio distruggere Malfoy! Guarda come lavora tranquillo." rispose Ron a bassa voce.
Harry alzò lo sguardo verso il banco di Draco. Era seduto accanto a Blaise Zabini, e sembrava completamente assorto nella preparazione dell'essenza del drago.
"Sta solo preparando una pozione, Ron." disse poi.
"Perché lo difendi tanto? L'altro giorno in sala grande, e ora qui. Ti sei dimenticato di tutto quello che ti ha fatto in questi anni?"
Harry non rispose. Da quando era tornato ad Hogwarts non si erano mai parlati, e questo era un bene. Draco non l'aveva mai infastidito anzi, non l'aveva mai neanche guardato. Sembrava davvero diverso, ed era evidente che aveva sofferto molto. Harry aveva valutato più volte se aiutarlo o meno, e aveva deciso di testimoniare a suo favore durante l'estate, in modo che potesse essere riammesso ad Hogwarts.
Lo fece perché non voleva più vivere nella vendetta e nel rancore, e durante la guerra Draco aveva più volte dimostrato di essere diverso, nei suoi limiti ovviamente. Si era messo moltissime volte al suo posto, ed era giunto alla conclusione che forse anche lui avrebbe fatto lo stesso se minacciato di morte. Ciò non significava diventare un suo amico, non avrebbe mai potuto dopo tutto quello che era successo, ma non si sentiva nessuno per impedirgli di redimersi. Disse semplicemente ciò che era accaduto: Draco gli aveva salvato la vita a casa Malfoy, e Narcissa aveva fatto lo stesso nella foresta proibita.
Purtroppo Ron sembrava non capire queste cose.
Il professor Lumacorno fece rapidamente il giro dei banchi, verificando pozione per pozione, e tutte si rivelarono dei completi fiaschi.
"Impressionante signor Malfoy, impressionante!" disse quando esaminò il suo calderone.
Mancavano solamente quelli di Ron e Neville e di Harry ed Hermione, che sapeva bene che avrebbe potuto fare di meglio.
"Signor Weasley, si è accorto di avere la faccia sporca di sangue di drago?" chiese il professore, prima di mischiare il contenuto del calderone con la bacchetta. "Andava quasi bene, forse avreste dovuto aggiungere la radice di Mandragola adulta prima della polvere di fata." commentò con un piccolo sorriso.
"Vediamo il calderone di Potter." commentò. "Mmmh... quasi perfetto Harry... Vedo che avete esagerato con la coda di topo."
"La migliore essenza del drago è stata prodotta dai signori Malfoy e Zabini. Se non erro, questo significa che Serpeverde si aggiudica 30 punti!" concluse, appena prima della fine della lezione.
Hermione sbuffò infastidita, lasciando rapidamente l'aula insieme al resto degli studenti.
"Contento Malfoy?" gli chiese Ron affiancandoglisi nel corridoio.
Lui non rispose, il rosso si fermò.
"Ah quindi è così che funziona! Mammina paga e diventi il preferito di tutti i professori." urlò, e il biondo si fermò di scatto.
"Ripetilo se hai il coraggio." disse a pochi centimetri da lui, dopo essere tornato velocemente indietro.
"Ho detto che anche i Mangiamorte possono essere i cocchi dei professori, se le loro mamme pagano." osò dire Ronald.
In pochi secondi si ritrovò per terra. Malfoy gli aveva tirato un bel pugno sul naso, e non accennava a fermarsi: un calcio, e un altro ancora, prima di essere tirato indietro da Blaise.
Nel frattempo, gli studenti rimasti in corridoio si erano fermati a guardare la scena, e Draco li sentiva bisbigliare. Si sentì uno stupido, aveva fatto quello che tutti si aspettavano da lui, pur dopo essersi ripromesso almeno un centinaio di volte che sarebbe stato lontano dai guai e soprattutto dalla violenza.
"Ma sei impazzito?" urlò Hermione, che scansando alcuni studenti si posizionò tra Draco e il suo ragazzo.
Lui non rispose.
"Voi quattro!" una voce autoritaria attirò la loro attenzione: "Nel mio ufficio."
"Ma, professoressa Mc-" provarono pronunciare Blaise ed Hermione, all'unisono.
"Subito!" li zittì lei, abbandonando il corridoio.
"Professoressa McGranitt! Non credo che Ron possa venire nel suo ufficio..." disse Hermione.
"Stai zitta Hermione, sto bene." disse Ron, alzandosi dolorante.
"Benissimo. Non ci vorrà molto, e chiameremo subito Madama Chips per verificare che sia tutto a posto." disse di nuovo la preside.
I quattro la seguirono alla torre, in silenzio.