Capitolo 10

815 Parole
Alex  pov  Non capiva proprio di aver sbagliato persona con cui far la "dura", ma dannazione mi guardò in un modo che se avesse potuto mi avrebbe strangolato, non resistetti e la portai su, per farle capire che quella sua arroganza non l'avrebbe portata da nessuna parte con me.  Ero incazzato, mi aveva appena sfidato la biondina e nessuno aveva mai osato farlo. Rideva, io la portavo su e questa rideva. "È pazza" pensai scuotendo la testa.  Finalmente arrivammo in camera, ora non avrebbe riso più. Afferrai la sua mano e iniziammo a ballare, era un palo della luce, rigida, sembrava proprio una suora, allora misi le mie mani sui suoi fianchi e mi avvicinai di più a lei, la sentii esitare un attimo.  Aveva un così buon profumo, sapeva di zucchero filato.  Strinsi le dita sui suoi fianchi e le feci scorrere un po' su e giù muovendoci, avevo la bocca a un centimetro dal suo orecchio, la sentivo rabbrividire.  Cosa avrei voluto farle in questo momento, ma sembrava così impaurita.  > feci l'occhiolino.  Megan pov  Era odioso. Prepotente. Cretino. Stronzo.  Ma le sue mani su di me mi facevano uno strano effetto.  Decisi di seguire il suo "consiglio", alzai gli occhi al cielo.  "Pensava che non sapessi giocare anche io? " Misi le mie mani sulle sue spalle, sentivo i muscoli duri come il marmo sotto le mie mani, arrossì un po'.  Continuai avvicinandomi, muovendo di più i fianchi, mi guardava con occhi infuocati, le mie mani scorrevano dalle sue braccia al suo collo. Senti il suo respiro caldo contro il mio orecchio, rabbrividì per un istante.  Aveva un così buon profumo.  Sapeva di mare in piena primavera, era fresco.  > dissi girandomi e andando verso la porta.  Mi prese per un braccio senza farmi girare e mise le braccia contro la porta, io mi trovavo nel mezzo. Sentivo il suo corpo dietro di me. Alex pov  Voleva già scappare, le mettevo così paura? Ma perché poi?  Mi tormentavano queste domande.  Mi avvicinai al suo corpo. > dissi con le labbra vicino al suo lobo.  > disse.  Non era così immune a me allora.  Avvicinai le mie mani ai sui fianchi e iniziai ad accarezzarle il ventre, i fianchi salendo sulle spalle nude. Il suo respiro si fece più pesante.  > cercò di dire > l'azzittii  Le spostai i capelli da un lato, lei inclinò leggermente la testa per darmi accesso al suo collo. Con una mano ancora salda sul suo fianco, inizia con l'altra a passare le dita sul suo collo.  Sentivo il suo cuore battere freneticamente, mi scappò un leggero sorriso. La stavo torturando e mi piaceva vederla così.  Posai le mie labbra sul suo collo... Megan pov  Il mio corpo iniziò a rabbrividire tutto.  Cosa stava facendo? Perché?  Non capivo più niente le sue mani su di me mi mandavano fuori di testa, non riuscivo a ragionare.  Poi, baciò il mio collo. In quel momento volevo che non smettesse di tenere le sue labbra su di me, mi sentivo viva, dopo tanto. Poi all'improvviso staccò le sue labbra bruscamente dal mio collo. > Disse in tono freddo e distaccato. Mi offesi, me la presi a morte, mi sentivo umiliata dentro, volevo sparire e non rivederlo mai più. Corsi di sotto facendo le scale due a due.  Non trovai nessuno delle facce che conoscevo.  Tirai dritto verso l'uscita e sentii Liam chiamarmi. > chiese > ammisi > Feci cenno di sì. Dal tragitto di casa di Rebekah alla mia rimasi in silenzio, non riuscivo a smettere di pensare alle sue parole.  "Quelle come te non fanno per me."  Lo odiavo.  Arrivai davanti casa mia. Scesi dall'auto ringraziando Liam. > disse. Scese dalla macchina e mi venne incontro. > disse accarezzandomi una guancia. > dissi sorridendo. Gli diedi un bacio sulla guancia ed entrai. Passarono i giorni da quella festa, il tempo scorreva piacevolmente, vedevo Sofia tutti i giorni a scuola e qualche volta durante il pomeriggio. Iniziai a legare con Liam, ogni sera trovava una scusa per scrivermi o per presentarsi sotto la mia finestra a fare due chiacchiere, diceva che non gli interessavo in quel "senso", ma agli occhi di tutti sembrava il contrario. Un altro fine settimana arrivò e come suo solito Sofia volle portarmi ad una festa, questa volta di confraternita. Cercai di persuaderla, ma alla fine vinse lei.
Lettura gratuita per i nuovi utenti
Scansiona per scaricare l'app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Scrittore
  • chap_listIndice
  • likeAGGIUNGI