Capitolo 8: La Prima Coppia

518 Parole
L’aria nella casa si era fatta pesante, come se ogni respiro fosse più denso del precedente. Nessuno parlava, ognuno perso nei propri pensieri, cercando di razionalizzare quello che era appena successo. Jasper si appoggiò al tavolo, fissando il foglio con le regole. La sua mente era un turbine di domande. Era reale? O erano tutti vittime di un’allucinazione collettiva? "Se fallite… uno di voi non vedrà l’alba." Quelle parole gli martellavano in testa. "Ok." Ben fu il primo a rompere il silenzio. "Dobbiamo pensare con lucidità. Non sappiamo cosa voglia questa casa, ma se vuole che seguiamo le storie delle coppie, allora dobbiamo farlo. Non abbiamo scelta." Trevor sbuffò, incrociando le braccia. "E come diavolo facciamo? Aspettiamo a mezzanotte e speriamo di non morire nel frattempo?" Mark guardò l’orologio. "Manca poco più di un’ora." Luke si schiarì la gola, cercando di tenere la voce ferma. "Dovremmo esplorare. Magari troviamo qualcosa sulla prima coppia prima che si manifesti." Antony annuì. "Dividiamoci." … Si divisero in due gruppi: Jasper, Antony e Luke salirono al piano superiore, mentre Ben, Trevor e Mark esplorarono il piano terra. Jasper sentiva il cuore battergli in gola mentre percorreva il lungo corridoio. Ogni porta sembrava più scura, più minacciosa. "Ti rendi conto che stiamo camminando dentro un maledetto film horror?" mormorò Antony, restando vicino a lui. Luke si fermò davanti a una porta socchiusa. "Qui dentro c’è qualcosa." Spinse la porta con cautela. Era una camera da letto, arredata in uno stile antiquato. Ma la cosa più inquietante era il letto: il materasso era perfettamente intatto, ma le lenzuola erano macchiate di sangue ormai secco. Jasper fece un passo indietro, sentendo un brivido lungo la schiena. "Qualcuno è morto qui." Antony si avvicinò a un vecchio comodino e aprì il cassetto. Tirò fuori un diario consunto, la copertina in pelle ormai scolorita. "Potrebbe appartenere a una delle coppie," sussurrò Luke. Jasper lo prese con mani tremanti e lo aprì. Le prime pagine erano vergate con una calligrafia elegante e curata. 1° settembre 1924 Edward dice che questa casa sarà il nostro rifugio d’amore. Mi ha promesso che nessuno potrà mai separarci. Antony scambiò un’occhiata con Jasper. "Edward e…?" Scorsero rapidamente le pagine fino a trovare un nome. Catherine. Luke deglutì. "Forse sono loro i primi." … Il rintocco dell’orologio riempì l’aria. Un suono cupo, vibrante. Uno. Due. Tre. Jasper sentì la stanza tremare sotto i suoi piedi. La luce della lampada sul comodino iniziò a sfarfallare. Quattro. Cinque. Sei. "Sta succedendo," mormorò Antony, stringendo il braccio di Jasper. Sette. Otto. Nove. Un sussurro riempì l’aria. "Perché hai fatto questo, Edward?" Dieci. Undici. Dodici. Un vento gelido esplose nella stanza, spegnendo ogni fonte di luce. E poi li videro. Una donna in un abito di seta color crema, il volto stravolto dal dolore. Davanti a lei, un uomo alto ed elegante, ma con gli occhi pieni di qualcosa di oscuro. "Io ti amo, Catherine." "No, non è amore… è prigionia." E poi tutto cambiò. Jasper, Antony e Luke non erano più nella camera da letto. Erano nel passato. Erano nella storia di Edward e Catherine.
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