16 GRAY Vedere Emory piangere fu come farmi piantare un coltello nello stomaco e girarlo, un dolore lancinante e crudele. Per quanto sapessi che non era ferita—grazie al cielo—la sua adrenalina era finalmente evaporata, lasciando esposta la dura realtà della nottata. Ero felice di vederla piangere, di sapere che stava elaborando le proprie emozioni, le stava sfogando. Ero stato una tale merda a lasciarla da sola. Era ciò che avevo pensato avrebbe voluto—pace e tranquillità e nessuna preoccupazione circa il fatto che provassi dei desideri nascosti per lei nel portarmela nel mio letto. Vedendola così… distrutta e persa, ci avevo provato. Avevo davvero provato a lasciarla stare, ma non avevo avuto la forza né la volontà di farlo. Avevo bisogno di lei con una ferocia che mi spaventava, ma n