Andrea non riusciva a togliersi quella notte dalla testa. Il sapore di Diego era ancora sulle sue labbra, il calore del suo corpo lo avvolgeva come un'ombra costante. Non avrebbe mai pensato di lasciarsi andare in quel modo, non con lui, non con il suo rivale di sempre. Eppure, nel momento in cui le loro bocche si erano incontrate, tutto il resto era scomparso. Ora, seduto sulla panchina del campo da basket, Andrea fissava il pavimento, le dita intrecciate tra loro mentre il rumore del pallone che rimbalzava riempiva l’aria. Il resto della squadra era concentrato sull’allenamento, ma lui no. Lui era perso nei suoi pensieri, in quel groviglio di emozioni che non riusciva a decifrare. “Se continui a fissare il pavimento, non migliorerai il tuo tiro.” La voce di Diego lo colpì come una sca