La tensione era evidente mentre la cucina di casa si trovava immersa in un silenzio inquietante. Con il battito cardiaco accelerato e l'incertezza che gravava sul petto, Riccardo camminava avanti e indietro, tentando di non soccombere alla paura che lo tormentava. Ogni passo sembrava più pesante, ma la speranza di rivedere presto Teo, e di averlo accanto per affrontare la situazione, gli dava la forza di proseguire.
All'improvviso, una mano piccola e esitante si posò sulla sua maglia. Girandosi, trovò Luca con gli occhi pieni di timore e lacrime che minacciavano di scivolare lungo le guance. "Che cosa sta succedendo, fratellone?" chiese con voce tremante, "ho davvero paura".
Riccardo lo strinse saldamente in un abbraccio confortante, sussurrandogli parole rasserenanti: "Andrà tutto bene finché saremo insieme". Sebbene Luca sembrasse trovare un po' di sollievo, Riccardo sapeva che non sarebbe stato sufficiente a dissipare completamente le sue ansie. Quando si separarono, gli disse: "Vai a controllare se Carlos si è svegliato". Il bambino annuì e corse via, mentre Riccardo si lasciava cadere sulla sedia più vicina, sopraffatto dalla frustrazione e dalla paura. Il suo respiro era affannoso.
In quel preciso istante, Teo fece ritorno a casa. Vedendolo in quello stato, il suo cuore si strinse. Si avvicinò e lo abbracciò, cercando di trasmettergli calma. "Andrà tutto bene," disse con voce ferma. "Raccontami cosa è accaduto."
Riccardo, ancora sconvolto, gli riferì della visione di Carlos, della sua paura e di come l'esercito del silenzio sembrasse sempre più vicino. Teo l'ascoltò attentamente, poi gli domandò con tono serio: "Dove sono ora i gemelli?"
"Sono nella loro stanza," rispose lui, ancora confuso. "Perché?"
"Siamo in pericolo," disse Teo, stringendogli le mani. "Dobbiamo partire il prima possibile."
Riccardo annuì, consapevole dell'urgenza della situazione. Si alzò rapidamente e corse in camera a preparare i bagagli. L'atmosfera era densa, ogni gesto carico di una consapevolezza terribile: il loro mondo stava per cambiare irrimediabilmente.
…
Nel frattempo, i genitori dei ragazzi si trovavano in prigione, lontano da casa. Sebbene fossero fisicamente indeboliti, le loro menti erano ancora attive. Maria, aveva delle manette che le bloccavano i poteri, sapeva di dover trovare un modo per comunicare. Doveva scoprire dove si trovavano i suoi figli, se erano in pericolo. Aveva un'idea rischiosa ma necessaria.
"Vedi quel pezzo di vetro accanto a te?" chiese al marito, indicando un frammento. "Prendilo, per favore."
Con pazienza, il marito allungò la mano e, dopo alcuni tentativi, prese il pezzo di vetro e lo consegnò a Maria. "Cosa vuoi fare?" le chiese.
Maria guardò attentamente il vetro e rispose: "Voglio mettermi in contatto con i coniugi Crescentini."
Il marito rimase in silenzio, comprendendo che ora sua moglie avrebbe fatto tutto il possibile per cercare di sentire i loro figli, anche a distanza.
…
Intanto, i coniugi Crescentini, una coppia di anziani che avevano trascorso anni insieme, non avevano mai perso il loro spirito giovane né il loro amore. Un giorno, mentre guardavano la TV, la signora Crescentini notò un bagliore nello specchio. Era Maria.
"Enzo, penso che Maria stia cercando di mettersi in contatto con noi," disse al marito. Si avvicinarono allo specchio, dove apparve il volto preoccupato di Maria. "Avete visto i ragazzi?" chiese Maria.
"Non li vediamo da tutto il giorno," risposero i Crescentini, promettendo di proteggerli. Si prepararono a dirigersi verso l'appartamento dei ragazzi, ma dei soldati dell'esercito del silenzio li fermarono. Enzo rimase calmo quando gli chiesero se sapesse dove vivessero una famiglia di quattro ragazzi, lui rispose che vivano al decimo piano.
Giunti al quinto piano, i Crescentini scesero e raggiunsero l'appartamento. Informarono Riccardo e Teo del pericolo. "Dobbiamo mandarvi via subito," disse Enzo. Il signor Crescentini aprì un portale con un gesto delle mani. "Questo vi porterà in un garage fuori città," disse, dando le chiavi a Teo.
Con un abbraccio, Teo, Riccardo e i gemelli passarono attraverso il portale, fuggendo dal pericolo. Nel frattempo, il luogotenente dell'esercito del silenzio afferrò il marito di Maria, portandolo via. Maria capì che doveva avvertire sua madre e sperare nei suoi poteri per salvare i suoi figli ancora una volta.