XXII. La discesa ricominciò stavolta nella nuova galleria. Hans camminava dinanzi secondo la sua abitudine, Non avevamo fatto cento passi, che il professore facendo scorrere la lampada lungo la muraglia, sclamava: «Ecco i terreni primitivi! siamo sulla buona strada! camminiamo! camminiamo!» Allorchè, nei primi giorni del mondo, la Terra si raffreddò a poco a poco, la diminuzione del suo volume produsse nella sua scorza spostamenti, rotture, restringimenti e crepacci. Il corridoio per cui c’eravamo messi, era una fessura di questo genere per la quale sfuggiva un tempo il granito eruttivo. I suoi mille giri formavano un labirinto inestricabile attraverso il suolo primordiale. Più discendevamo e più la successione degli strati componenti il terreno primitivo, appariva con chiarezza. La sc