William si sentì trascinare all'esterno della casa, i polsi legati da delle manette che di certo erano stata prese dalla centrale di polizia, e la bocca prontamente tappata da una grossa mano poggiata sulle sue labbra; il guanto nero intriso di un odore disgustoso. La pistola continuava ad essere premuta contro il suo fianco e la voglia di morire era sempre più vicina. Sapeva come finivano queste cose e la sola idea di venire torturato ancora, dopo mesi di sofferenza, anni di attesa per quel padre orribile e la perdita della donna che l'aveva messo al mondo (nonostante non fosse una santa) lo portava a sperare sul serio che il padre mettesse fine alla sua vita per finire finalmente quella tortura principalmente psicologica che l'aveva accompagnato per diciotto anni. E poi, Edward. Un nom