IL DIO DEI GONG-1

2008 Parole

IL DIO DEI GONG Era uno di quei freschi e vuoti pomeriggi di principio d’inverno quando la luce del giorno tende più all’argento che all’oro e più allo stagno che all’argento. Se esso era uggioso in cento foschi uffici e sbadiglianti salotti, era ancor più uggioso lungo le rive della bassa costa dell’Essex dove la monotonia era più insopportabile perché rotta a lunghissimi intervalli da un lampione che pareva meno cittadino di un albero o da un albero che sembrava più brutto di un lampione. Un lieve strato di neve si era quasi disciolto nei pochi solchi che sembravano più di piombo che d’argento, ed era stato di nuovo fissato dal suggello del gelo. Non era caduta nuova neve, ma una striscia della vecchia correva proprio lungo il margine della costa quasi parallela alla pallida striscia d

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