Capitolo XIII - Il seguito della mia risoluzione Quando rinunciai a inseguire il giovanotto con il carretto attaccato all’asino, mi avviai verso Greenwich, e non escludo di aver avuto l’idea folle di correre fino a Dover. Ma se pure l’abbia avuta, per quanto scombinato fossi, cambiai idea; perché mi fermai su Kent Road, davanti a uno slargo con una fontana, con un gran mascherone nel mezzo, che soffiava in una conchiglia asciutta. Là mi sedetti su una soglia, stanco morto per gli sforzi che avevo fatto, e con il fiato che mi bastava appena per piangere la perdita del mio baule e della mia mezza ghinea. Ormai era buio; sentii gli orologi battere le dieci, mentre ero seduto a riposare. Fortunatamente però era una sera d’estate, e il tempo era bello. Quando ripresi fiato, e mi fui liberato