Capitolo XXVI - Vengo fatto prigioniero-2

2027 Parole

Quando entrammo la casa era illuminata allegramente, e in ingresso c’era ogni tipo di cappelli, cappellini, cappotti, plaid, guanti, fruste e bastoni da passeggio. – Dov’è la signorina Dora? – domandò il signor Spenlow al domestico. “Dora!” pensai. “Che nome stupendo!”. Ci spostammo in una camera là vicino (penso che fosse quella stessa camera da pranzo resa memorabile dallo sherry scuro dell’India Orientale), e sentii una voce che diceva, – Signor Copperfield, mia figlia Dora e la sua amica e confidente! – Era senza dubbio la voce del signor Spenlow, ma non la riconobbi, e non mi importò sapere di chi fosse. Finì tutto in un istante. Il mio destino era compiuto. Ero prigioniero e schiavo. Amavo Dora Spenlow alla follia! Era molto più che umana per me. Era una fata, una silfide, non sape

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