Strinsi le braccia intorno al signor Wickfield, e lo scongiurai per qualsiasi cosa mi venisse in mente, più spesso di tutti per il suo amore per Agnes, di calmarsi. Aveva perso il controllo; si strappava i capelli, si batteva la testa, cercava di allontanarmi, di divincolarsi, senza dire una parola, senza guardare né vedere nessuno; lottando ciecamente contro qualcosa che gli era ignoto, con la faccia stupefatta e distorta… uno spettacolo spaventoso. Lo scongiuravo, senza coerenza, ma nel modo più appassionato possibile, di non abbandonarsi alla follia, e di ascoltarmi. Lo supplicavo di pensare ad Agnes, di pensare a me e a lei, di ricordare come eravamo cresciuti insieme, come l’avevo onorata e amata, come lei fosse il suo orgoglio e la sua gioia. Cercavo di farlo pensare a lei in qualsi