CAPITOLO 1

1189 Parole
Il mio nome è Skylar, ma le persone che mi conoscono mi chiamano semplicemente Sky, che dire della mia vita? due parole par descrivermi sciatta e debole , almeno è quello che mi dicono le mie compagne di scuola e i loro amici, potrei dire invece che sono una ragazza semplice, non mi piace ostentare il mio corpo, decido sempre di coprirlo con vestiti che hanno almeno due taglie più grandi della mia, raccolgo i miei capelli in una crocchia morbida e nascondo il mio viso da occhiali semplici e rotondi dove si intravedono i miei occhi verdi, sono un tipo schivo e molto timido,  cosa non vi ho detto? che compio diciotto anni oggi e sono una lupa, esistono leggende su di noi, spesso la gente vuole credere in quello che non esiste, ma noi siamo reali e  quelli che reputo compagni di vita in realtà sono il mio branco, e come in ogni branco che si rispetti c’è un Alpha, una Luna e  il loro figlio, che presto prenderà il posto del padre, non possono mancare il Beta ed il Gamma che sono sempre insieme a lui come dei cagnolini. L'Alpha e la Luna mi hanno accolto dieci anni fa nel loro branco, perchè sentivano che in me c'era qualcosa di speciale che doveva sbocciare, non ero una semplice umana abbandonata sulla riva del lago dentro la foresta, si sono sempre comportati bene con me e hanno sempre cercato di coinvolgermi nei raduni del branco, ma il problema non sono mai stati loro, bensì la futura Luna, la fidanzata del figlio, quella che reputi ad occhio nudo una delle popolari, in tutti i sensi, al momento è un aspirante Luna e tormenta tutti quelli che ronzano attorno nel suo campo visivo, non capisco perché sono sempre io a trovarmi in mezzo, forse perché alla mia età non mi sono ancora trasformata in lupo ,in genere entro i sedici anni ci si dovrebbe spostare per la prima volta, ma solo ai tuoi diciotto anni sai chi può essere il tuo compagno, anche se non mi sono trasformata posso percepire l'altra mia metà quando parla con me... La Luna del Branco ha sempre cercato di rendermi partecipe delle cose che facevano il branco, ma dopo tante umiliazioni mi sono ritirata nella mia casetta insieme alla mia nonnina per così dire, un anziana lupa a cui piaceva la vita mondana del branco e quando mi vide fu subito istinto di protezione verso di me! le voglio molto bene ed è per lei che subisco ancora tutto quello che mi fanno non posso abbandonarla, non me l'ha sento... come potrei? oggi per colazione mi ha fatto trovare un cupkake al cioccolato con una candelina sopra per festeggiare il mio compleanno! la mia felicità non verrà scalpita da quelli insulsi pavoni del branco, per questo oggi sono entrata a scuola con un sorriso, lasciando sorpresi molte persone, che in dieci anni non hanno mai visto un mio sorriso... non ho amiche perchè nessuna ha avuto il coraggio di mettersi contro Miriam, ma a me sta bene così! non mi servono amicizie false, non mi serve nessuno nella vita sennò il mio compagno, che spero di trovare oggi stesso... "lo sento è vicino!" la mia voce interiore esulta di felicità, non fraintendetemi non mi aspetto il principe azzurro ma almeno un compagno che mi difenda dalle umiliazioni che affronto ogni giorno, mia nonna Adele ha sempre fatto del suo meglio per difendermi all'inizio, ora nemmeno lei sa più quello che subisco ogni giorno, ho smesso di lamentarmi anni fa, e i miei lividi ed escoriazioni li copro sotto i miei abiti per non farla preoccupare... Mi avvicino al mio armadietto per prendere i libri di Matematica, almeno ero brava a scuola e anche per quello che venivo costantemente tartassata, un odore di profumo scadente da donna arriva sotto il mio naso e prendo un respiro profondo 'non farti rovinare la giornata' mi dico mentalmente, "guarda chi abbiamo qui! oggi sei più penosa del solito!" dice Miriam alle mie spalle, "già forse perchè oggi è il suo compleanno!" ripete la papera della sua amica Lillibeth, un nome ed una storia, capelli biondi occhi azzurri e non che il braccio destro di Miriam, senza offesa per le altre Lillibeth, ma questa è la seconda stronza della categoria dopo Miriam... cerco di non girarmi per non guardarle, tanto parleranno lo stesso "allora cosa farai per i tuoi diciott'anni? resterai chiusa in casa con la balia?" chiede, non le rispondo, prendo i libri e chiudo l'armadietto, quando mi giro alzo lo sguardo sul suo viso, che a parte il trucco da squillo, non ha nient'altro di decente.... stavolta mi sento strana, forte non abbasso lo sguardo "devo andare scusate!" dico, faccio il giro per  passarle accanto, ma come immaginavo non le sarebbe bastata come risposta, infatti mi tiene per un braccio e mi spinge con forza verso il mio armadietto, sussulto per il dolore che sento alla schiena, dove avevo altri lividi procurati dai suoi seguaci qualche giorno prima "forse non mi sono spiegata bene mia cara, ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta!" sibila fra i denti, la guardo nuovamente e vedo i suoi occhi diventare neri! è arrabbiata "pensavo fosse un affermazione la tua non una domanda, comunque si starò con mia nonna." le rispondo automa sembra calmarsi e mi porge un quaderno "allora non ti dispiacerà farmi i compiti di matematica!" dice e questo mi fa arrabbiare "no! oggi no!" non so come ho detto quelle parole ma oggi mi sento carica e non voglio farmi rovinare il momento di felicità  "cosa?" ringhia davanti alla mia faccia mentre le amiche sono sorprese dalla mia risposta "ho detto oggi no!" dico con più enfasi mentre alzo le spalle e la guardo in faccia, non l'avevo mai fatto! cosa mi è successo? 'è il tuo compagno! sentiamo la sua forza ed è vicino!' mi dice la mia vocina interiore, ma purtroppo nemmeno lui mi può salvare dalle mani di Miriam che prendono il mio collo con una forza rude, in una morsa soffocante, cerco di togliere la sua mano con tutta la mia forza ma non ci riesco, troppi abusi ed il mio corpo è sempre debole, cerco di respirare ma niente, sto per cedere quando sento un odore di menta e cioccolato che mi arriva sotto il naso e sento il mio lupo andare in fermento "cosa sta succedendo qui?" la voce alta e profonda del futuro Alpha del brando River White, Damon River mi fa venire i brividi, Dio mio fa che non siano i tre dell'Ave Maria uno dei miei compagni ti prego! Miriam mi lascia e cerco di prendere delle boccate d'aria, non alzo lo sguardo, non li voglio vedere,  di fretta e furia raccolgo i miei libri e cerco di scappare da quella situazione imbarazzante, ma la mia sorte non va molto d'accordo con me, infatti  quella arpia infame mi fa uno sgambetto e sto per cadere rovinosamente in terra, non sarebbe successo nulla se ci fossi arrivata, con l'indole della sfortuna sono andata a sbattere su un corpo.
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