Molto avevamo inteso parlare della tecnica perfetta di Wilson e della sua rapidità nel colpire, ma la realtà superò quello che ci eravamo attesi da lui. In questa ripresa e nelle due che seguirono rivelò un’agilità e una precisione che molti vecchi appassionati del ring dichiararono di non aver visto neppure in Mendoza nella pienezza della sua forma. Colpiva con la rapidità del fulmine, e i suoi colpi più che visti erano uditi e sentiti. Ma Harrison seguitava a incassare con lo stesso sorriso bonaccione e lievemente scanzonato, sferrando di quando in quando un sonoro colpo di risposta al corpo, poiché la statura dell’avversario e la sua guardia gli impedivano di colpirlo al viso. Al termine della quinta ripresa le scommesse erano salite a quattro contro uno e i tifosi di Wilson sembravano