bc

Apparenti coincidenze

book_age18+
132
FOLLOW
1K
READ
drama
comedy
twisted
sweet
humorous
mystery
scary
like
intro-logo
Blurb

Un Gioco di sguardi.

Un incontro casuale

La scintilla che fa scattare l'attrazione.

Due persone che si cercano e non si trovano, ma che incontrandosi mettono in atto una serie inaspettata di eventi.

Una forza che li spinge a stare insieme e qualcuno che li vuole dividere ad ogni costo Quasi nulla è quello che sembra tra Paolo e Maddalena

#DreameWritingMaratjo--LoveStoryContest

chap-preview
Free preview
PROLOGO
Sono già stanco. La festa di compleanno di Christian poteva essere piacevole, ma io non sono dell'umore giusto. Il locale è pieno di gente. La nostra tavolata è la più grande di tutte e non passiamo certo inosservati. Non che la grandezza del tavolo faccia qualche differenza, ci avrebbero riconosciuto comunque. Torino è una grande città, sotto molti punti di vista, i torinesi sono gente discreta e "affabile", ma se riunisci in un solo tavolo, in unico locale, metà della società sportiva Celestian club, beh, le cose cambiano. Credo di aver fatto già una ventina di foto, con ragazzi e ragazze che riempiono il ristorante. Forse più con ragazze che uomini. La cosa di solito non mi disturba, ma stasera, il mio umore non è il migliore è all'ennesimo bionda che si presentata al tavolo chiedendomi un autografo e una foto insieme, il nervosismo e' salito alle stelle. Ho provato ad andare in bagno e almeno altre due giovani mi hanno seguito, proponendosi per ben altro che uno scatto. Forse, in un altro momento avrei anche accettato, non erano per niente male. Ma stasera, stasera l'idea di ritrovarmi a casa con nel letto una sconosciuta che domani mattina probabilmente, cercherà di far sapere al mondo che si è scopata Paolo Dolci, no, non mi alletta per niente. Alla fine della corsa sono tutte uguali. Cercano tutte la stessa cosa: sesso, soldi e la possibilità di vivere di luce riflessa, magari per farsi strada in qualche via dello spettacolo e io ne ho piene le scatole, anzi, ne ho piene proprio le palle! Tutto il mondo sa della fine della storia con Anita, e credo anche di quasi tutte le donne che sono passate nella mia vita dopo di lei. Anche loro tutte uguali, tutte dello stesso tipo, tutte con le stesse ambizioni, tutte con il corpo perfetto, le tette rifatte, le labbra gonfiate...tutte. Con alcune è stato buon sesso, nulla da ridire, non c'è molto che non siano disposte a fare per compiacermi...anzi...con altre, mah...poco più che sveltine senza un minimo di preamboli, preliminari e quant'altro, in ogni caso tutte sufficientemente insignificanti da non meritare una seconda volta o una telefonata. Credo che una buona parte dei mie amici al di fuori della squadra mi consideri matto per non aver fatto il "bis" con nessuna di loro, ma sono anche certo che più di uno ha approfittato della situazione e ha trovato il modo di consolare qualche finto cuore infranto dalla mia indifferenza post orgasmica. Il pensiero mi fa sorridere. Prendo il bicchiere e bevo un sorso d' acqua, mi sono già concesso un calice di vino e per stasera può bastare. "Que hai da ridere da solo amigo?" La voce di Juan, interrompe il flusso dei miei pensieri. "Nada...stavo pensando..." "Ultimamente pensi un po' troppo chico! Sai cosa dovresti fare invece di pensare..." Lo dice ridendo, con una poco velata idea sott'intesa. "No, amigo! È proprio quello di cui non ho bisogno in questo periodo...considerando che sono anche infortunato..." "Ahhhh...l'infortunio è già passato, stai una favola! Cosa cerchi? Il vero amore? Ti manca Anita?" "Juan, certo che quando vuoi non capisci un cazzo! No che non mi manca! E non cerco nessun amore fidati..." "E allora?" "Allora nada! Non posso volere solo un po'..." "Un po'di che? Hai tutto quello che vuoi?!" "Confermo! Quando vuoi non capisci un cazzo! Ma ti voglio bene anche per questo!" Gli do una pacca sulla spalla e torno a bere. "Lo so che mi vuoi bene hombre! Però dai, Christian dice che tra poco suona un gruppo davvero bravo e che ha una cantante piuttosto carina...magari...." "Sì certo, mi manca giusto una che voglia fare la cantante!" "Sei prevenuto!" Si, stasera sono prevenuto, annoiato e nervoso. Non passa molto tempo prima che il proprietario del locale salga sul palco, messo quasi di fronte alla nostra tavolata, facendo gli auguri a Chistian e annunciando l'arrivo della band che prende posto alle sue spalle. Quattro uomini in tutto. Un batterista, un chitarrista, un basso è uno alle tastiere di presenze femminili nemmeno l'ombra. Il tizio sul palco continua a parlare e io lo ascolto distrattamente. "...e naturalmente, con la band "le Tentazioni" non può che esserci una sola voce! La voce di una bellezza rara...una bellezza che "induce in tentazione"appunto...per fare gli auguri al nostro amico Christian...signore e signori...MALENA!" Si alza quasi un coro da stadio e le mani battono in un applauso scrosciante. Si fa buio in sala e in quell'oscurità arriva una voce vellutata e melodica che canta "Happy Borthday" alla maniera di Marilyn nel famoso "buon compleanno mister president" Le luci si riaccendono e...boom! Il faro centrale illumina una figura femminile che mi blocca il respiro! Cosa aveva detto Juan? Ah sì, "...una cantante piuttosto carina..." Se per Juan questa è solo carina ha bisogno di una visita dall'oculista! L'apparizione, perché di apparizione si tratta, catalizza l'attenzione di ogni singolo maschio presente nel locale. Alta, figura snella, gambe lunghe fasciate in un pantalone semi lucido nero che aderisce perfettamente alle forme, maglia bianca con scollo a "V" piuttosto profondo, che lascia intravedere un seno che non è inferiore alla quarta, potrei metterci la mano sul fuoco! Ma soprattutto è chiaramente naturale! Dato non trascurabile di questi tempi! Sopra la maglia un gilet di finta pelle segna la figura dalla vita stretta, anche se aperto le dona e la slancia ancora di più. Una cascata di capelli scuri e leggermente ondulati arriva fino a metà schiena, incorniciando un volto perfettamente ovale dalla pelle chiara. Un rossetto rosso colora le labbra ben definite, una riga scura incornicia gli occhi dalle ciglia lunghe e con un color nocciola che credo di non aver mai visto. Finisce di cantare e la stanza riecheggia di un applauso assordante e mi rendo conto che anch'io sto battendo le mani. "Grazie...come sempre siete troppo buoni..." Fa un piccolo inchino portandosi la mano all'altezza della scollatura, cosciente che se si fosse abbassata troppo lo scollo si sarebbe aperto lasciando intravedere molto più di ciò che evidentemente vuole mostrare. "Beh, questi auguri sono per un ospite speciale! Io non sono Marilyn Monroe, ma lui di certo non è il presidente Kennedy! Ma un grande campione! Buon compleanno Christian Blank!" "Un po' più Obama !!!" Gridano dalla nostra tavolata. "Concordo!" Risponde lei Gli ospiti ridono alla battuta, la ragazza è spiritosa e sa stare sul palco. La torta fa il suo ingresso e lei scende a salutare il festeggiato, ma solo lui, a noi presta ben poca attenzione a me in particolare non da nemmeno uno sguardo. Ci passa davanti, salutando tutti con una mano e ritorna sul palco. La seguo con lo sguardo anche dopo che ci ha voltato le spalle e il lato "B" non ha nulla da invidiare a quello "A". Torna a cantare mentre a noi viene servita la torta. La guardo e la ascolto per il resto del tempo. Canta bene, scherza con il pubblico, ma non riserva più attenzioni a nessuno del nostro gruppo. La serata ha preso una piega inaspettata, la mia attenzione ora è totalmente catalizzata da lei. E non solo la mia.  Molti ospiti maschili si avvicinano per farle i complimenti nelle pause, qualcuno chiede addirittura una foto, lei sorride ed è disponibile quel tanto che basta. Più di qualcuno la abbraccia troppo stretta, o fa scivolare volutamente la mano verso il suo fondoschiena. La cosa mi infastidisce, qualcosa mi punge dentro e mi spinge verso di lei. Mi alzo dal tavolo con il cellulare in mano, per una volta nella vita voglio provare l'ebrezza di non essere io quello a cui chiedono una foto, ma io a domandarla a qualcun'altro. Intorno a lei si è creato un cerchio di persone che fatico a oltrepassare. La vedo continuare a sorridere verso le varie fotocamere e vicino ai più viscidi esemplari maschili che bramano di toccarla anche solo per un attimo. Dentro sento crescere quel fastidio che mi ha punto al tavolo. Gelosia?  Quando credo di esserle arrivato vicino lei non c'è più. Mi guardo intorno per vedere dove è andata ma non la vedo. All'ultimo, con la coda dell'occhio la avvisto mentre si infila un piumino scuro ed esce da una porta secondaria. Mi muovo per andarle vicino , ma la porta si richiude prima che arrivi. Giro la maniglia per aprirla ma è bloccata.  Mi avvio rapido all'ingresso. Esco nel freddo della notte torinese con solo la camicia e la giacca addosso e lo sbalzo termico mi fa rabbrividire. Nel parcheggio non vedo nessuno, ma come prima, all'ultimo, scorgo un'auto che mi passa a fianco, la vedo al volante di un Audi TT nera. Dal finestrino anche lei mi vede.  I suoi occhi e i miei si incontrano per qualche secondo. Mi sorride. Un sorriso aperto e solare che le illumina il volto. Ma non si ferma. In un attimo inforca l'uscita e scompare nel buio, proprio come una apparizione, lasciandomi li, come un cretino, al freddo e con un telefono in mano. Ora capisco cosa provano i miei fans quando non ho il tempo di fare una foto con loro, frustrazione e delusione.   Capitolo 1 (nuovo)   "Paolo, tesoro sei pronto?...facciamo tardi..." "Arrivo..." La voce squillante di Lucia mi raggiunge mentre sono nella cabina armadio e mi sto infilando la camicia. Metto i jeans e prendo il giubbino di D&G dall'attacapanni quasi strattonandolo. Perché poi ho deciso di invitarla a cena?  Per la scopata? Beh, non è stata un granché...forse perché ero distratto...non lo so. In realtà lo so, ma ammetterlo mi infastidisce. Da quella sera al ristorante lei continua a tornarmi in mente. La sua figura, il suo viso, quel sorriso fatto di sfuggita e intravisto dal finestrino dell'auto, tutto è rimasto stampato nella mia mente. "Sembro un sedicenne in calore!" Penso tra me e me. Non mi è mai successo di ripensare così tanto ad una donna, nemmeno quando credevo di esserne innamorato. "Che stronzata!" Me lo dico guardandomi allo specchio. Ma so che non è così. L'ho cercata, ovunque.  Sono tornato al ristorante e ho chiesto al proprietario. Non mi ha voluto dire nulla, a parte che MALENA è un nome d'arte, preso da un film. "Sai quanti sono venuti a chiedermi di lei?" Mi ha detto Damiano, il proprietario. "Ho perso il conto...succede sempre...la vedono e perdono la testa...beh, con vent'anni di meno la perderei pure io la testa per lei...ahahaha..." "Si ho capito, ma io non sono uno "squilibrato" qualunque...sono venuto a cena da te quante volte? Centinaia, da quando sono a Torino! Quanti clienti ti ho portato? Non lo sai nemmeno tu! Non ti ho mai chiesto niente...Damiano, non puoi dirmi che non sai chi è una cantante che si esibisce nel tuo locale! Cazzo!?" "Non ti ho detto che non so chi è, Paolo!..." "E allora? Dios Habla!" "Senti Paolo, mettiamola così...anzi, ti dirò la verità...c'è un accordo tra me e lei...lei viene a cantare solo nel mio locale, solo con lo stesso gruppo è solo quando io ne ho bisogno o a lei fa piacere! Non è una dipendente, non è una cantante di professione...l'accordo prevede che io non riveli il suo nome a nessuno, né dove abita o che cosa fa nella vita...se una di queste regole non viene rispettata l'accordo finisce qui! E io non voglio perdere la migliore cantante che ho e, se vogliamo, un'attrazione...non posso Paolo, nemmeno per te..." "Quindi non è pagata per esibirsi qui?", chiedo "No!" "Non canta da nessun'altra parte?" "No! Cioè il gruppo si, si esibisce, ma lei canta solo qui..." "Ma perché? Voglio dire, è un accordo strano..." "Lo so, ma non intendo romperlo..." "Questo l'ho capito Damiano! Ma avrai un modo per contattarla? Un telefono, una mail ..." "Mi contatta lei da un numero privato, oppure uno della band..." "È assurdo! Sembra un fantasma..." "Ahahaha, no, è vera posso assicurartelo...senti Paolo, io lo capisco che ti abbia colpito, ma...voglio dire...uno come te, nella tua posizione...non ha difficoltà a trovarsi una donna...in fondo l'hai vista una volta, le donne ti muoiono dietro...lascia perdere..." "Non è questo...è sempre quello che non puoi avere che desideri, non lo sai?!" "Lo so eccome..." "Quanti anni ha? Almeno questo lo sai e puoi dirmelo?" "Si, lo so...ne ha ventisette, come te! Coincidenza!" "Uhm...credi alle coincidenze? Alla tua età?"  "No...non più ormai" "Però Damiano, una cosa potresti farla...per me..." "Sentiamo...se è fattibile..." "Potresti chiamarmi quando sai che tornerà ad esibirsi...hai il mio numero, quello privato...lo faresti?" "È rischioso...non è stupida...e poi chi lo sa quando sarà la prossima esibizione, potrebbero passare settimane, anche mesi..." "Non importa, non mi interessa...lo farai?" "Va bene, lo farò..."  "Gracias amigo!" Ed ecco tutto quello che ho scoperto...niente! "PAOLOOOOOOO ci sei?"  La voce di Lucia mi raggiunge ancora! Dio com'è fastidiosa, mi irrita i nervi, mi innervosisce e ci devo passare una serata intera!? Devo trovare il modo di liberarmene al più presto. Scendo le scale e lei è in fondo che mi aspetta. Un abitino nero succinto copre ben poco, lasciando intravedere anche troppo. Certo ha il fisico per permetterselo, ma l'idea di farmi vedere in giro con lei non mi stuzzica affatto. Me ne devo liberare assolutamente.  Nel preciso istante in cui formulò questo pensiero il mio cellulare squilla. Il display mostra il numero di Damiano. Il cuore mi sale in gola, dalla nostra ultima conversazione non mi ha mai chiamato. Lo afferro e rispondo subito. "Hola! Dimmi ..." "Ciao campione...forse è la tua serata fortunata...stasera si esibisce, ha chiamato da poco, doveva esserci solo il gruppo, ma pare che ci sarà anche lei...ti prenoto un tavolo?" La mia mente lavora veloce. Lucia mi fissa quasi scocciata, ma non posso andare al ristorante portandomela dietro! "Si! Ho capito...no, se stai male vengo subito...no, no, mamma lo sai che non ti lascio da sola..." Rivolgo lo sguardo verso Lucia alzando le spalle in segno di scuse. Il suo sguardo passa dal perplesso alla consapevolezza che la serata è andata in fumo. La vedo mettere il broncio come una bambina con le braccia conserte. Dovrà farsela passare. "Si, bello, allora la mamma ti prenota un tavolo per due?" Dice Damiano all'altro capo tra le risate. "Si, si, due minuti e sono da te...dammi il tempo di ...." "Vai tranquillo...scarica la tipa in qualche modo...ti aspetto bomber! Ahahah...a dopo." E riaggancia. Chiudo anch'io la telefonata e mi rivolgo a Lucia che è appoggiata al corrimano della scala con lo sguardo da dichiarazione di guerra. "Paolo? Cosa succede?" Domanda con un impennata acuta della voce. "Lucia mi dispiace...era mia madre, non sta bene...purtroppo le capita di star male così all'improvviso..." "...e non può andarci tuo fratello?" "No, mio fratello è in Argentina..." "Non può chiamare il medico?" "Si, lo ha già fatto...senti, Lucia, io non ho più un padre e quando mia mamma sta male..." Lei diventa improvvisamente seria e si addolcisce. "Oh, Dio, scusa! Scusami piccolino, non ci ho pensato..." Si avvicina e mi butta le braccia al colle. Una folata di profumo troppo dolce mi assale. La abbraccio automaticamente ma senza alcun trasporto. "Scusami piccolo tesoro! Hai ragione..." Tenta di baciarmi ma io le lascio solo un breve contatto sulle labbra. "Grazie per la comprensione..." le dico "Ma certo piccolino! Hai ragione...vai da lei..." Se mi chiama piccolino o tesoro un'altra volta la impicco con la borsetta! Penso fingendo un sorriso. "Vuoi che venga con te?" Lo dice illuminandosi come se avesse avuto l'idea del secolo. "Oh, no, non è necessario...poi mia madre non vuole vedere nessuno quando non sta bene...vuoi che ti chiami un taxi?" "Capisco!...beh, si, grazie...ma, la nostra cena è solo rimandata vero?" "Certo!" Le rispondo un attimo prima che l'operatrice mi chieda l'indirizzo. Cinque minuti dopo la vedo uscire da casa mia. L'accompagno al taxi e appena questo se ne va mi dirigo al garage, accendo l'auto e parto. Ho bisogno di un amico però, di una spalla. Inoltro la chiamata dal volante e Juan che risponde al secondo squillo. "Hola bro, que passa?" "Tra dieci minuti sono da te hermano, fatti trovare pronto che stasera ti porto fuori!" "Ok!" Dice ridendo.   Quando raggiungiamo il ristorante, lei è già sul palco. Sta cantando "Dont know whay" di Nora Jons. La sua voce è...magnifica, vellutata è piena nei punti giusti, ottima intonazione e il pubblico, seduto ai tavoli sembra rapito. Avanzando nel locale mi accorgo che è seduta al piano e sta suonando. Resto affascinato. Non solo per la bellezza, ma per quell'insieme. Sembra completamente assorta nella musica, le mani sulla tastiera si muovono sicure, canta con gli occhi chiusi quasi come se fosse in un mondo tutto suo. "Ora ho capito amigo perché siamo qui stasera..." Dice Juan dandomi una leggera gomitata. Non gli rispondo, sono troppo preso dalla vista, dall'udito, due dei cinque sensi che possediamo che sono pieni solo di lei. All'arrivo dell'ultima nota l'intero locale scatta in un applauso fragoroso, sia io che il mio amico ne facciamo parte. Lei, si alza dallo sgabello del pianoforte, si inchina al pubblico. Indossa dei jeans strappati davanti, un corpetto nero a giro collo segna le forme del seno e della vita sottile formando una leggera increspatura intorno ai fianchi, più lunga dietro e più corta davanti. I capelli sono semi raccolti, la loro lunghezza è ben visibile. E poi c'è quel viso, quell'ovale perfetto come...come una Madonna, di quelle dipinte nei quadri dagli artisti, con quegli occhi di un colore che non riesco a definire. L'applauso continua e lei ancora una volta si inchina e ringrazia, applaudendo a sua volta verso il pubblico. Si guarda intorno, sembra voler ringraziare tutti con uno sguardo e a un tratto i suoi occhi si posano su di noi. Ci fissa un istante, seria, non sembra stupita o se lo è lo maschera molto bene. Juan alza le mani e grida un "brava!" Lo guardò come se fosse un extraterrestre. "Cosa ho fatto? È stata brava!" E continua ad applaudire. Torno a guardarla, il suo sguardo è ancora fisso su di noi e incrocia il mio. La guardò come a volerle dire "scusalo...è scemo!" Il suo volto si apre in un sorriso splendente, caldo, avvolgente e mi ritrovo a sariderle di rimando. La gente ai tavoli inizia a girarsi nella nostra direzione con l'ovvia conseguenza di riconoscerci. Una serie di persone si alza e viene verso di noi, sembra che avessero già carta e penna in mano e naturalmente lo smatphone! Firme, foto, e ancora firme... Cerco di non perderla di vista, ma per un ultimo scatto con un ragazzo, nel tempo che impiega la fotocamera a cliccare lei non c'è più! Non è possibile!

editor-pick
Dreame-Editor's pick

bc

Solo per una volta, dimmi di sì

read
5.8K
bc

Il mio migliore

read
1K
bc

Il Legame

read
1.6K
bc

UN GIOCO PER ADULTI

read
3.2K
bc

La Vendetta di Valerie ~Sequel di "La Vendetta di Ethan"

read
1.0K
bc

Contratto d'amore: Emma e Drew

read
11.3K
bc

Contratto d'amore 2: Emma e Drew.

read
1.2K

Scan code to download app

download_iosApp Store
google icon
Google Play
Facebook