XXXI. Stanze illuminate, focolari scoppiettanti, visi allegri, musica di voci liete, parole di amore e di benvenuto e lagrime di felicità... che mutamento è mai questo! Ma è a simili letizie che Kit volge frettoloso il passo. Egli sa d’essere atteso, e teme di morire di gioia prima di giungere. Per tutta la giornata lo avevano a poco a poco preparato. Gli avevano detto prima che il giorno appresso non sarebbe stato condotto via con gli altri condannati alla deportazione. Gradatamente gli avevan fatto sapere che erano sorti dei dubbi, che dovevano farsi delle ricerche, e che forse, dopo tutto, egli sarebbe stato graziato. Finalmente, giunta la sera, lo conducono dove stan riuniti alcuni signori, e prima di tutti vede il suo buon vecchio padrone che si fa innanzi e lo prende per mano. Kit