Capitolo XXV - Angeli buoni e cattivi
La mattina dopo quel deplorabile giorno di mal di testa, nausea e pentimento, stavo uscendo di casa con una strana confusione in testa sulla data della mia cena, come se un gruppo di Titani avesse preso una leva enorme e avesse spinto l’altro ieri alcuni mesi indietro, quando vidi un fattorino che saliva per le scale con una lettera in mano. Non andava di fretta, per la sua commissione; poi però mi vide in cima alle scale, che lo guardavo da sopra la balaustra, allora spiccò il trotto, e arrivò su ansimando come se avesse corso fino all’esaurimento.
– Egregio T. Copperfield, – disse il fattorino, toccandosi il cappello con il suo piccolo bastone.
Riuscii a stento a dire che era il mio nome: ero così sconvolto all’idea che la lettera provenisse da Ag
