Non avevo mai visto Agnes piangere prima di allora. Avevo visto lacrime nei suoi occhi quando avevo riportato a casa delle nuove onorificenze da scuola, quando avevamo parlato l’ultima volta di suo padre, e quando l’avevo vista girare piano la testa quando ci salutammo; ma non l’avevo mai vista così disperata. Mi dispiacque essere solo capace di dire, in modo stupido e fiacco, – Per favore Agnes, non farlo! Non farlo mia cara sorella! Agnes però era troppo superiore a me quanto a carattere e risolutezza, come adesso so bene, se anche non lo sapevo allora, per aver bisogno a lungo delle mie suppliche. Il suo bellissimo atteggiamento calmo che nei miei ricordi la rende tanto diversa da chiunque altro, ritornò, e fu come il passaggio di una nuvola in un cielo sereno. – È probabile che non r