Capitolo Tredici

796 Parole
Marc sedeva tranquillo sotto il padiglione in giardino mentre Khalid ringraziava un servitore per avere portato loro da bere. Poi conversò brevemente nella sua lingua con un signore elegantemente vestito che aveva evidentemente notizie importanti da riferire. Era grato di quella pausa visto che doveva ancora riprendersi dallo shock dovuto alla scoperta dell’identità di Khalid. Non riusciva a crederci! Eppure, guardandolo, si chiese come avesse fatto a non rendersi conto della verità. Non solo i tratti del volto erano aristocratici, ma il suo aspetto autoritario e potente non lasciavano dubbi sulla sua origine regale. Del resto, non aveva sentito il medico rivolgersi a lui chiamandolo sire? Khalid, l’uomo che aveva fatto l’amore con lui teneramente e appassionatamente quattro settimane prima, l’uomo che si era preso cura della sua persona quando l’aveva visto sconvolto, l’uomo che era saltato dentro il recinto quel giorno per domare Diva… era lo sceicco di Shajehar. “Ti chiedo scusa, Marc. Il mio cancelliere aveva alcune questioni importanti da sottoporre alla mia attenzione.” “Non preoccuparti.” Disse lui. Non aveva idea di cosa facesse un cancelliere, meno ancora un monarca. Il padiglione lussuoso, con i suoi divani ricoperti di seta e la vista mozzafiato sulle montagne rafforzò la sua consapevolezza che non apparteneva a quel posto. Non aveva mai incontrato il precedente sceicco durante le sue visite in Australia; tuttavia, il suo potere e la sua ricchezza erano leggendari. Correva voce che avesse persino una Rolls- Royce d’argento vero e che avesse acquistato un’intera località di soggiorno per poter trascorrere le vacanze in privato. Ma la cosa più importante di tutte era che nello Shajehar la sua parola era legge. Era il sovrano assoluto. E adesso questo ruolo aspettava a Khalid. Ecco chi era il padre alfa di suo figlio: un uomo la cui ricchezza e il cui potere andava al di là di qualsiasi immaginazione. All’improvviso venne sopraffatto dalla paura che potesse portargli via il bambino. “Non darò mai via mio figlio.” Disse istintivamente. Khalid inarcò un sopracciglio mentre gli passava una tazza di tè. “Nessuno te lo sta chiedendo. Marc.” Marc sospirò di sollievo. Era cresciuto senza uno dei genitori e non avrebbe mai inflitto la stessa sofferenza alla sua creatura. Quante volte aveva pensato che sua madre se ne fosse andata per qualcosa che lui aveva fatto. La verità era che aveva sentito disperatamente il bisogno di averla accanto per condividere timori e speranze nel difficile momento in cui la sua parte omega si era risvegliata. “Perfetto. Ho pensato che fosse meglio metterlo in chiaro.” “Sappi che nemmeno io ho intenzione di stare lontano da nostro figlio. Bevi il tè adesso, ti farà bene.” Marc inspirò il profumo familiare di quel tè tipico dello Shajehar. Già una volta lui gli aveva spiegato che era un ottimo rimedio in cado di Shock. Si augurò che avesse ragione. “Ti consiglio anche qualcuno di questi dolci.” Marc fissò i dolcetti e si chiese se il vassoio fosse veramente d’oro. “Non ora, grazie.” Rispose sorseggiando il tè. “Non hai motivo di avere paura di me.” Gli disse Khalid. “Sono una persona civile.” “Che è a capo di uno stato e può pagarsi i migliori avvocati al mondo.” Ribatté Marc mordendosi il labbro inferiore. “Non è questo il mio modo di comportarmi.” Dichiarò lui seccato. “Non mi aspettavo nemmeno di diventare sceicco se proprio lo vuoi sapere. Il mio fratellastro è morto senza figli e io sono salito al trono.” “Da come lo dici non mi sembri particolarmente contento.” “Non mi sottrarrò mai al mio dovere. C’è molto da fare a Shajehar. In passato la mia famiglia ha sempre protetto il suo popolo, ma dopo la scoperta del petrolio si sono concentrati soltanto ad accumulare ricchezze personali, scegliendo di ignorare le vere esigenze dei sudditi. Il mio obiettivo è quello di rimediare ad anni di abbandono e negligenze. Voglio riparare i danni che sono stati fatti al popolo e al paese.” Marc comprese che Khalid era un uomo d’onore, con un forte senso del dovere. “Tu consideri nostro figlio come una tua responsabilità, un tuo dovere… giusto?” “Siamo entrambi responsabili di questa creatura che sta crescendo nel tuo grembo.” A quelle parole lui si sentì pervadere da un calore rassicurante. “E insieme dovremo scegliere il meglio per il suo futuro.” Marc alzò lo sguardo su di lui notando nei suoi occhi una nuova luce. “C’è un’unica soluzione secondo me.” Continuò Khalid. “E sarebbe?” chiese lui con il cuore che gli batteva forte. “Naturalmente ci sposeremo il prima possibile.” Dichiarò lui con un sorriso soddisfatto.
Lettura gratuita per i nuovi utenti
Scansiona per scaricare l'app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Scrittore
  • chap_listIndice
  • likeAGGIUNGI