Seth sorseggiò il caffè e guardò con aria distratta il programma; quindi, mi protetto dal rumore di sottofondo, commentò. “Mi sembri uno di quei ragazzi che reagiscono a una delusione d’amore rimpinzandosi di dolci. Non è la cura migliore.”
Kurt scrollò le spalle, evitando di guardarlo. “È una reazione piuttosto comune.”
“Gli hai scritto?”
Kurt esitò un attimo prima di scuotere il capo in segno di diniego. Che cosa avrebbe mai potuto scrivergli? Tutta la storia era stata uno stupido equivoco. Non era stata colpa di David, non gli doveva nulla. Tuttavia, non riusciva ancora a chiudere gli occhi senza pensare a quelli teneri e scuri di lui, a quel sorriso mite… senza desiderarlo, senza desiderare che le cose fossero andate altrimenti. Desiderare! Tra loro non c’era stato nient’altro. Ma non poteva pretendere che Seth capisse.
L’amico lo guardò pensieroso per un momento e poi, d’un tratto, disse: “C’è un nuovo ragazzo, giù agli studi cinematografici. È un alfa come me, è simpatico più o meno della tua età. Perché no…”
“Oh, Seth, per l’amor del cielo! È l’ultima cosa che desidero” l’interruppe lui, respingendo in modo brusco il piatto con la torta lasciata a metà.
“Beh, ciondolare per casa a rimuginarci sopra non è certo una soluzione. L’unico modo di uscirne è di incontrare nuova gente e cercare di divertirti.”
“Ma la settima scorsa mi hai detto di…”
Seth gli rivolse uno sguardo impaziente e con la forchetta si servì il pezzo di torta rimasta.
“Lo so che cosa ti ho detto, ma voglio solo che tu sia felice. Se proprio non puoi vivere senza di lui, allora dacci dentro. Ma…” e minaccioso gli puntò contro la forchetta. “Se non dedicherai a questo tutte le tue energie, tanto val che rinunci. L’unico modo per togliertelo dalla mente è di guardarti intorno e vedere che cosa ti offre il mercato. Ti accorgerai subito di quale errore ti stavi macchiando.”
Stuart captò l’ultima frase della conversazione e commentò: “Non dargli retta, Kurt. Lo sai che i tuoi fidanzati non gli vanno mai a genio.”
“Non è vero” si difese Seth con poca convinzione, mentre finiva il dolce. “Gli ho appena consigliato di cercarsene uno e non è nemmeno la prima volta.”
Stuart scoppiò in una fragorosa risata. “E che tipi vai a scegliergli! A loro confronto mio nonno, vecchio alfa conservatore della Georgia del Sud, sembra un radicale di mondo. Non avrei mai immaginato che in California potessero esserci tanti ragazzi insipidi e noiosi. Secondo me lì importi da altri stati.”
Kurt non amava che altri discutessero della sua vita privata come se fosse l’articolo divertente di una rivista, perciò ribatté. “Non vedo perché tutti debbano preoccuparsi di trovarmi un compagno. Posso benissimo cavarmela da solo, grazie”
“Quando mai!”
Seth si alzò per versarsi un’altra tazza di caffè e Tristan li zitti, gridando dall’altra stanza, perché disturbavano l’ascolto del programma.
“Quando si tratta di alfa, tu hai bisogno di farti consigliare” continuò lui, ritornando a tavola e abbassando la voce per non disturbare gli altri due. “E da qualcuno che se ne intenda.”
“Da te, immagino” lo interruppe Kurt con tono sarcastico.
Seth aggrottò le sopracciglia. “È ovvio. Chi ti conosce meglio di me? I tuoi punti forti e quelli deboli, di che cosa hai bisogno e dove sei vulnerabile. Hai purtroppo la tendenza a tuffarti senza guardare se sotto c’è l’acqua…” disse, lanciandosi in uno dei suoi argomenti preferiti. “Soprattutto nelle faccende di cuore. Hai bisogno di qualcuno che ti protegga da te stesso.”
“Non sei mio padre” ribatté Kurt, irritato da quel tono paternalistico.
“No”, ammise lui calmo, “ma posso benissimo sostituirlo, Kurt.” Fece per accarezzargli le dita ma lui ritrasse la mano, tenendogli il broncio.
Serio in viso e con l’aria di non volerlo accusare, lui continuò:
“Tu non sei diverso da tutti noi, sai? Sei alla ricerca dell’uomo giusto, del grande amore, e credo che sia un problema che affligge tutto il genere umano. Ma tu lo stai cercando troppo apertamente e finisci col non riuscire a distinguere il vero dal falso. So solo ti rilassassi un poco, forse arriverebbe da solo”
Gli sorrise timidamente per riconquistare la sua benevolenza. “Se continui così, quando arriverà il tuo alfa predestinato sarai già sposato con uno come tanti, con un ex marito, un amichetto e tra bambini da mantenere. E tu sprecherai la tua giovane vita a rammendargli calzini e a rimpiangere i consigli del vecchio Seth.”
Kurt alzò le spalle e mise gli ultimi piatti nel lavello.
“Sei insopportabile quando vuoi essere convincente.”
“Voglio farti un favore, comunque. Se non ti piacciono i ragazzi che ti propongo, dimmi che cosa vuoi e ti farò una lista di dieci possibili pretendenti entro domani mattina. Sono di larghe vedute, io.”
“Non essere ridicolo, tesoro.” Il programma in televisione era finito e Tristan ritornò per occuparsi dei piatti. Gli scompose i capelli con un bacio affettuoso. “Purtroppo, tu ci hai viziato. Ecco perché siamo ancora single impenitenti e incontentabili.”
Seth sogghignò e Kurt riprese in tono ironico:
“Dieci pretendenti! Devi proprio ritenere che io sia di bocca buona”
“Voglio solo darti una possibilità di scelta, bambino” rispose lui. “Devo pur trovare il modo di tirarti su di morale.” Quindi si alzò. “Ehi, Stu, che cosa ne dici di una partita a boccette? E la tua ultima possibilità di rivincita.”
I due se ne andarono e Kurt aiutò Tristan con fare distratto, ripensando a quanto Seth aveva detto. Con molta probabilità aveva ragione. Kurt non era molto prudente in amore, si innamorava troppo facilmente. E il dolore che provava in quel momento non era l’inevitabile risultato. Ma l’ultima cosa che avesse intenzione di fare era buttarsi fra le braccia di un altro o magari rischiare un inutile e irritante appuntamento con gli amici di Seth. Semplicemente non gli interessava, non ora quando il suo cuore era in Inghilterra con un alfa che non sapeva che cosa farsene.
Inoltre, pensò con un vago sospiro mentre spegnevano le luci della cucina per raggiungere gli altri di sotto, aveva ragione Tristan. Seth gli aveva abituati troppo bene, in un certo senso. Era talmente abituato a vivere con lui, che gli altri uomini che frequentava, David escluso, s’intende, nel confronto ci perdevano sempre. E con un po’ di soddisfazione decise che mancava una volta era tutta colpa di Seth.