Capitolo 6

887 Parole
Clarence si stava avvicinando alla porta della caverna, ma ogni tanto si voltava a guardare Carlos mentre sistemava i suoi vestiti. L'irritazione cresceva dentro di lui, ci era mancato poco che il ragazzo fosse diventato suo. Ma adesso c'era qualcuno tra loro. Con una mossa rapida, afferrò una spada che aveva acquistato tempo prima da un fabbro del luogo. Poi si avvicinò all'entrata e, uscendo, si ritrovò faccia a faccia con un uomo. Un uomo alto quanto lui, con i capelli biondi legati in un codino che gli ricadevano sul viso. I suoi occhi erano nascosti dietro occhiali da sole e il suo abbigliamento nero lo rivelava immediatamente come un membro dell'esercito del silenzio. Clarence stava per lanciarsi all'attacco per neutralizzarlo, quando un urlo lo fece voltare. Vide Carlos che, con un sorriso, si lanciava tra le braccia dell'uomo. "Jared, sono così felice di vederti!" esclamò Carlos, mentre l'uomo lo stringeva ancora più forte. Clarence sentì montare la rabbia. Come si permetteva quell'uomo di toccare il suo Carlos? Il pensiero di rivendicare la sua posizione lo spinse a incrociare le braccia con furia, avvicinandosi ai due. "Mi volete spiegare che cavolo sta succedendo qui?" chiese con voce carica di frustrazione. Carlos, come se si fosse appena accorto della sua presenza, si staccò dall'uomo e si girò verso Clarence. Il biondo, che si era separato da Carlos, si avvicinò e porse una mano a Clarence. «Piacere, sono Jared Smith. Conosco Carlos da quando era piccolo, siamo molto amici dei suoi fratelli. "Clarence, con un'espressione irritata, strinse con forza la mano di Jared, cercando di far capire chi comandasse. Ma l'uomo non batté ciglio. Quando le loro mani si separarono, Clarence avvertì un senso di disorientamento improvviso. Perché pensava a Carlos come a qualcosa di suo? Decise prontamente di invitare Jared a entrare nella caverna e, senza proferire parola, lo condusse alla stanza della sorgente termale, prendendolo per un braccio. Non poté fare a meno di affrontare la questione che lo tormentava. "Adesso, mi dici cosa c'è tra te e quel Jared?" gli chiese, la voce tradendo un po' di gelosia. Carlos scoppiò a ridere, sorpreso dalla domanda. "Tu credi che io e lui stiamo insieme?" rispose ridendo. Clarence arrossì, sentendo il sangue affluire alle guance. Carlos si avvicinò e, con un gesto dolce, gli prese il viso tra le mani, baciandolo con passione. Clarence si sentì sopraffatto da un desiderio che non poteva più ignorare. Lo abbracciò stretto, intensificando il bacio. Quando si separarono, Clarence aveva il fiato corto e Carlos gli disse, sorridendo. "Sei bellissimo quando sei geloso. Comunque, tra me e Jared non c'è niente. Lui è sposato con Vittorio, il migliore amico di mio padre". Poi, con voce sensuale, si avvicinò all'orecchio di Clarence e sussurrò: "In questo momento, l'unico biondo che mi interessa sei tu". Clarence rimase lì, quasi sbalordito, con un sorriso stampato sul viso. Non riusciva a credere che fosse davvero geloso, ma l'idea lo eccitava, lo faceva sentire vivo. Nel frattempo, Carlos rientrò nell'altra stanza dove Jared li stava aspettando e, dopo poco, Clarence li raggiunse. Si sedettero con l'uomo e Carlos lo guardò con curiosità. "Perché sei in questo mondo parallelo?" chiese. Jared rispose con tono serio: "Dopo la tua sparizione, abbiamo cercato te e tuo fratello, ma è stato difficile. Siete quasi spariti dai radar di Sofia. Ma un giorno, quando eravamo sul punto di perdere la speranza, Robin è arrivata dal suo mondo con un oggetto appartenuto al suo migliore amico. Quando Maria ha toccato quella giacca, ha visto che tu e Clarence eravate insieme." Clarence si avvicinò e chiese: "Ci sei solo tu qui?". Jared scosse la testa. "No, sono qui con il mio esercito di ribelli. Quando abbiamo scoperto che l'esercito del Silenzio aveva preso il sopravvento in questo mondo, abbiamo deciso di venire a dare una mano. Anche per riportarvi alle vostre dimensioni." Le parole di Jared lasciarono Clarence con un nodo allo stomaco. L'idea di tornare nel suo mondo significava perdere Carlos, e lui non sapeva se sarebbe stato in grado di sopportarlo. Si girò a guardare il ragazzo, ma Carlos non lo guardava. Mentre Clarence rifletteva, Jared uscì dalla caverna e tornò subito dopo dicendo: "Devo andare al campo del mio esercito. Domani mattina seguite la mappa che vi darò". Prima di uscire, Jared consegnò a Clarence e Carlos una mappa. Quando la aprirono, la mappa era completamente bianca. "Jared, qui non c'è niente!" esclamò Clarence, confuso. Jared sorrise. "Quella mappa è stata realizzata da uno stregone che voi conoscete per evitare che il nostro accampamento venga intercettato." Clarence, sebbene ancora perplesso, si fidava di Carlos e accettò le informazioni. Poi, quando il biondo uscì, Clarence si girò verso Carlos, lo afferrò per i fianchi e lo avvicinò al suo corpo. Il suo cuore batteva più forte, mentre l'eccitazione cresceva dentro di lui. "Beh," disse con un sorriso malizioso, "ora possiamo continuare quello che avevamo interrotto prima." Carlos, però, lo interruppe. Con una mano sulla bocca di Clarence, gli disse: "Adesso sono molto stanco, possiamo rimandare al giorno dopo." Clarence rimase sorpreso, ma Carlos si allontanò mentre lui lo guardava, sconvolto e, in qualche modo, affascinato. "Quel ragazzino vuole farmi impazzire," mormorò Clarence tra sé, mentre passava una mano tra i suoi capelli biondi. Il suo sorriso sornione si faceva strada sul viso. 
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