Il primo raggio di sole filtrò attraverso le tende, accarezzando dolcemente il viso di Clarence. Quando aprì gli occhi, il suo corpo si mosse lentamente mentre cercava di orientarsi nella stanza. Un senso di confusione lo avvolse, ma man mano che la nebbia del sonno svaniva, i ricordi di quella notte cominciarono a riaffiorare. Si girò verso il fianco, dove Carlos dormiva sereno accanto a lui. L'immagine del suo volto rilassato, i capelli scompigliati che gli cadevano sugli occhi, lo colpì profondamente. Clarence sollevò una mano e spostò una ciocca, osservandolo con un sorriso affettuoso.
Non riusciva a credere quanto quell'incontro fosse stato intenso, come qualcosa che gli aveva cambiato la vita. Non era mai stato un tipo che si legava facilmente, né con uomini né con donne, ma quella notte... quella notte aveva sperimentato emozioni mai sentite prima. Quando finalmente aveva preso possesso del corpo di Carlos, si era sentito come se stesse vivendo il suo primo incontro, come se fosse tornato indietro nel tempo. Aveva capito, in quel momento, quanto fosse speciale per lui quel ragazzo così irritante, ma allo stesso tempo incredibilmente affascinante.
Da quando era entrato nella sua vita, tutto era cambiato. Clarence aveva imparato a provare di nuovo sentimenti, un qualcosa che pensava di aver perso. Continuò a guardarlo, rapito, mentre osservava il movimento delle sue ciglia, un segno che stava per svegliarsi. E quando i suoi occhi color cielo si aprirono e si fissarono nei suoi, il sorriso di Carlos gli restituì una sensazione di felicità pura.
"Non puoi immaginare quanto tu sia bello quando dormi," disse Clarence, con un sorriso che gli curvava le labbra.
Carlos, ancora stordito dal sonno, arrossì timidamente, e Clarence non poté fare a meno di ridere. Lo trovava incredibilmente adorabile in quel momento. Si avvicinò a lui, baciandolo sulle labbra con dolcezza, e il bacio si fece subito più intenso, più passionale, quando Carlos lo attirò a sé con le mani tra i capelli.
Il desiderio che provava era innegabile. Con un rapido movimento di fianchi, Clarence si ritrovò sopra di lui, le mani di Carlos prigioniere sulla testa mentre continuava a baciarlo. Ma, purtroppo, il dovere lo chiamava. Si staccò, ma Carlos, con un sospiro di protesta, cercò di trattenerlo, aggrappandosi a lui.
"Non possiamo restare qui, Carlos. Dobbiamo andare," disse Clarence, con un sorriso malizioso. "Ma ti prometto che non dormirai facilmente nei prossimi giorni."
Carlos arrossì ancora di più e, quasi con un lamento, sussurrò: "Vorrei che questi giorni non finissero mai. Non voglio tornare nel mio mondo senza di te."
Clarence, sorridendo felice, gli diede un altro bacio e poi si staccò da lui, alzandosi dal letto completamente nudo. Carlos lo guardò, desideroso, ma Clarence lo ammonì: "Smettila di guardarmi così, o torno subito a letto."
Carlos sembrò indeciso, ma sapeva che non avrebbe potuto resistere alla tentazione. Clarence si avviò al bagno, mentre Carlos lo osservava andare via. Il pensiero di cosa sarebbe accaduto quella notte lo rendeva nervoso. Quella sera, sarebbe stato di nuovo suo.
Dieci minuti dopo, Clarence tornò dalla doccia, ma quando entrò nella stanza, Carlos sembrava già essersi addormentato di nuovo. Un sorriso malizioso gli sfiorò le labbra, mentre si avvicinava a lui e lo svegliava con delicatezza.
"Su, alzati. Non voglio che partiamo troppo tardi," gli disse con un tono giocoso, mentre gli dava un piccolo schiaffo sulla testa.
Carlos sbuffò, ma si alzò, dirigendosi verso il bagno. Clarence lo guardò mentre il ragazzo si allontanava, e la sua mente tornò a quella notte. Il corpo di Carlos, così perfetto, così desiderabile. Il pensiero lo fece rabbrividire, mentre un'onda di desiderio lo travolse di nuovo.
Non sarebbe mai riuscito a resistere a quel ragazzo. Non ce la faceva.
….
Nel bagno, Carlos si guardò nello specchio, quasi in cerca di conferme. Le sensazioni che aveva provato la notte precedente lo avevano travolto, e il suo desiderio di rivivere tutto era intenso. Non vedeva l'ora che fosse di nuovo notte, per essere di nuovo di Clarence. La passione che aveva sentito nei suoi abbracci, i baci... tutto era stato incredibile. Ma c'era una cosa che non riusciva a dire a Clarence: si era innamorato di lui. Ma non sapeva se fosse il momento giusto. Si limitò a pensare che avrebbe approfittato di ogni istante che passava con lui, sperando che il suo futuro non fosse troppo lontano.
Quando finì la doccia, si rese conto che non si era portato i vestiti. Si avvolse in un asciugamano e uscì, trovando Clarence addormentato. Lo guardò con il cuore che gli batteva forte nel petto. Clarence era bello, anche nel sonno, e Carlos non riusciva a staccare gli occhi da lui. Con un sorriso, si avvicinò e gli accarezzò delicatamente la guancia. Poi, senza pensarci troppo, gli prese il mento e gli diede un leggero bacio, sussurrandogli all'orecchio: "Ti amo, Clarence."
Rosso in viso, si allontanò, cercando di mascherare l'emozione. Prese i suoi vestiti e si preparò per la giornata. Ma il pensiero delle sue parole restò a lungo nella sua mente.
….
Clarence rimase senza parole. Carlos gli aveva detto che lo amava. Non sapeva come rispondere, perché non aveva mai sperimentato un amore così. Ma sentiva che anche lui provava qualcosa per Carlos, e voleva capire cosa fosse. Non riusciva a definire l'emozione che gli bruciava dentro, ma qualcosa in lui gli diceva che era importante.
Dopo una mezz'ora, salirono sulla jeep che li aspettava fuori dall'hotel. Durante il viaggio, però, Clarence notò che Carlos sembrava assente, perso nei suoi pensieri. Preoccupato, fermò l'auto e si girò verso di lui. I suoi occhi erano completamente bianchi.
"Che cosa succede, Carlos? Cosa hai visto?" chiese Clarence, stringendo la mano di Carlos.
Carlos lo guardò con uno sguardo grave. "È la stessa visione di sempre, Clarence. Ma non posso dirti niente. Non posso interferire."
"Va bene," rispose Clarence, anche se la preoccupazione era evidente nella sua voce. "Andiamo. Dobbiamo partire."
Ripresero il viaggio, ma il silenzio si fece pesante. Improvvisamente, Carlos si voltò verso di lui, visibilmente spaventato.
"Clarence, devi accelerare! I soldati del silenzio ci stanno cercando!"
Non aveva nemmeno il tempo di reagire che da dietro, nel retrovisore, vide avvicinarsi una camionetta. "Dobbiamo scappare!" urlò.
La gomma esplose e la jeep iniziò a sbandare, ma Clarence, con tutta la sua esperienza, riuscì a fermarsi. Scese rapidamente, seguito da Carlos. Gli uomini del silenzio scesero dalla camionetta e si avvicinarono minacciosi. Clarence estrasse la sua spada, pronto a difendersi, mentre Carlos si preparava per il combattimento.
I due combatterono insieme, colpendo gli uomini a uno a uno. Quando sembrava che tutto fosse finito, un movimento improvviso fece voltare Clarence: uno degli uomini aveva una pistola e stava puntando verso Carlos. In un istante, Clarence si mosse, proteggendo Carlos, ma la pallottola lo colpì al braccio. Un dolore acuto lo fece cadere a terra.
Carlos, furioso, prese la spada e colpì l'uomo, abbattendolo. Poi si gettò tra le braccia di Clarence, che cercava di sorridere nonostante il dolore.
"Resisti, dobbiamo andare a chiedere aiuto," disse Carlos, con voce tremante.
"Non preoccuparti," rispose Clarence, cercando di rassicurarlo. "Ho visto di peggio."
Carlos lo guardò, preoccupato. "Riesci a camminare?"
"Sì, ce la faccio," rispose Clarence, cercando di alzarsi. Carlos lo aiutò, mettendogli un braccio attorno alla vita.
Mentre camminavano, Clarence si rese conto di quanto fosse importante per lui quel ragazzo, e quanto fosse disposto a rischiare per lui. Carlos gli aveva detto che lo amava, e lui sentiva che quella era la verità.
"Ti amo," mormorò Clarence, mentre si avvicinava a lui e lo baciava dolcemente.
Carlos, felice, rispose con un sorriso radioso. Ma poi, in un attimo, il suo sguardo si oscurò.
"Ricordi quello che ti ho detto stamattina?" gli chiese.
Clarence sospirò e rispose con un sorriso. "Sì, l'ho sentito. E questa è la mia risposta."
Carlos lo baciò sulla guancia, e insieme continuarono a camminare, diretti verso una nuova città. Non sapevano cosa sarebbe accaduto, ma l'unica certezza era che volevano restare insieme, a qualsiasi costo.