Ogni qualvolta vedevo quell’espressione sul suo volto stavo male, non lo volevo così, ma ero consapevole di amarlo in eguale maniera anche quando era il terribile pretoriano. Entrò Domitia in camera e mi distolse dal pensiero fisso che avevo di lui. I suoi occhi erano gonfi per quanto aveva pianto, mi si gettò addosso appena si rese conto che ero migliorata, dovetti dirle di togliersi perché mi stava soffocando. «È tutta colpa mia… Stavi quasi per morire a causa della mia leggerezza» disse disperata. Prima che ricominciasse a piangere la confortai dicendo: «Come puoi pensare una cosa simile?...Siamo andate insieme ed io ero consapevole di ciò che facevo, non è stata certo colpa tua se dei ribelli si sono messi sulla nostra strada» Ascoltando ciò che le dicevo si calmò. «Credevo f