Le fiamme divampavano tra le mani di Robin, intense e inesorabili. Il libro che stringeva, rosso come il sangue, gli bruciava la pelle, ma lui non sembrava intenzionato a lasciarlo andare. L'energia che emanava lo attraversava con una forza travolgente, e in un istante i ricordi riaffiorarono, chiari come un sogno vivido. I capelli rossi, gli occhi fiammeggianti... e la donna che aveva visto in passato. Ora tutto aveva senso: quella donna era sua madre.
Il dolore della rivelazione lo fece vacillare, ma mentre il fuoco lo avvolgeva, la verità si delineava con chiarezza. Cadde all’indietro, le fiamme continuavano a danzare intorno al suo corpo, e davanti a lui si materializzò uno specchio. Dal riflesso emerse una figura familiare: Sofia, l’amica di Magnus, colei che lo aveva sempre guidato. Con un gesto deciso, gli afferrò la mano.
"In questo momento scoprirai chi sei veramente, Robin," dichiarò con voce tranquilla, ma carica di significato.
Robin la fissò, consapevole che quel momento avrebbe cambiato per sempre la sua vita. "Sono pronto a scoprirlo."
Sofia sorrise, si chinò per raccogliere il libro caduto al suolo e lo porse a Robin. Quando lui lo prese, il calore che prima lo tormentava svanì all’istante, come se il tomo fosse ormai diventato una parte di lui.
"Il libro ti ha scelto, Robin. Adesso sei l’ultimo delle Fenici."
Le parole della donna lo colpirono come un fulmine. "Non capisco... cosa significa?"
"Non sei mai stato una persona normale," spiegò Sofia con un tono dolce ma solenne. "Tua madre era la regina delle Fenici. Quando il regno fu distrutto, fu costretta a mandarti via per proteggerti. La scelta ricadde su sua cugina, che si era appena sposata con il comandante Marino. Ti hanno cresciuto come un loro figlio, ma nessuno ti avrebbe mai rivelato la verità."
Robin ascoltava incredulo, mentre frammenti del passato riaffioravano nella sua mente. Ogni parola di Sofia contribuiva a completare il puzzle della sua vita.
"È per questo che sono riuscito a sopravvivere all’incantesimo?" domandò, il ricordo della freccia che lo aveva colpito era tornato prepotente nella sua mente.
Sofia annuì. "I tuoi poteri, anche se dormienti, hanno impedito al tuo corpo di soccombere."
Un improvviso fragore proveniente dall’esterno della caverna interruppe la conversazione. Urla e ringhi riecheggiarono nell'aria. Robin comprese immediatamente che le persone a lui care erano in pericolo.
"Apri il libro," ordinò Sofia con fermezza.
Robin obbedì. Le pagine iniziarono a sfogliarsi da sole, fermandosi su un incantesimo scritto in una lingua antica ma stranamente familiare. Senza esitare, iniziò a leggere ad alta voce. Mentre pronunciava le parole, il suo corpo si incendiò completamente. Le fiamme, invece di ferirlo, lo avvolsero con dolcezza, come se fossero la manifestazione stessa della sua essenza. Quando il fuoco si dissipò, Robin si guardò attorno e capì che qualcosa in lui era cambiato.
Sofia si avvicinò e gli porse uno specchio. Osservandosi, Robin rimase sbalordito: i suoi capelli erano diventati di un rosso ardente, mentre i suoi occhi brillavano con una sfumatura che ricordava quelli di Magnus.
"Adesso sei l’ultimo delle Fenice," dichiarò Sofia solennemente.
Senza perdere altro tempo, Robin si voltò e si preparò a uscire dalla caverna per aiutare i suoi amici.
…
Quando ritornò, le persone che amava lo accolsero con incredulità e gioia. Magnus e Alec lo strinsero in un abbraccio colmo di sollievo.
"Abbiamo avuto paura," ammise Magnus, la voce carica di emozione. "Se ti fosse successo qualcosa..."
Robin sorrise con dolcezza. "Non vi libererete di me così facilmente."
Magnus aprì un portale per riportarli nel loro universo, ma con loro c'era anche Asmodeo. Il demone si voltò con un sorriso sornione e dichiarò: "Dove c’è Robin, ci sono anch’io."
Robin non esitò a prendergli la mano con naturalezza, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
….
Nel frattempo, altrove, la regina dei Seelie e Karen si trovavano nell’avamposto dell’Esercito del Silenzio. Convinte di aver ottenuto la vittoria, discutevano con il comandante, un uomo dal sorriso affilato come una lama.
"Spero che saremo ottimi alleati," disse lui con tono affabile.
La regina dei Seelie annuì con un sorriso glaciale. "A patto che la mia gente venga risparmiata."
Il comandante si avvicinò con sguardo tagliente. "E gli altri?"
"Uccideteli tutti," rispose la regina con indifferenza.
….
Nel quartier generale dell'Istituto, Robin e i suoi compagni si riunirono con Izzy e gli altri. I monitor mostravano immagini allarmanti: la città era stata invasa dall'Esercito del Silenzio, con i Seelie in prima linea.
Izzy si voltò verso il gruppo con determinazione. "Questa sarà la battaglia finale."
Si armarono rapidamente e scesero sul campo di battaglia. Di fronte a loro, il comandante dell’Esercito del Silenzio attendeva con la regina Seelie e una donna bionda sconosciuta.
Quando Robin si fece avanti, la donna lo fissò incredula. "Tu dovevi essere morto."
Robin le rivolse un sorriso beffardo. "Mi dispiace deluderti, ma sono ancora qui."
Con un gesto rapido, la donna bionda lanciò un attacco di luce gialla, ma Robin eresse uno scudo magico, respingendo l’assalto. La battaglia esplose con violenza. Robin volò in cielo, le sue ali di fuoco risplendenti come un faro. Con un colpo devastante, ridusse in cenere i nemici. La donna bionda tentò di fuggire, ma le fiamme la raggiunsero, annientandola. La regina Seelie, vedendo la disfatta, ordinò la ritirata. La battaglia era finita.
….
Più tardi, Robin si trovava sul balcone del loft di Magnus, perso nei suoi pensieri. Alec e Magnus lo raggiunsero, posando una mano ciascuno sulle sue spalle.
"Siamo felici che tu sia ancora vivo," disse Magnus con affetto.
Robin sorrise. "Non vi libererete di me così facilmente."
In quel momento, un messaggio infuocato apparve di fronte a lui. Dopo averlo letto, si voltò verso i suoi padri.
"Devo andare. Qualcuno mi sta aspettando."
Alec lo afferrò per un braccio, preoccupato. "Vuoi andare da Asmodeo? Guarda che non lo abbiamo ancora accettato come tuo fidanzato."
Robin sorrise. "Non è il mio ragazzo, ci stiamo conoscendo. Fidatevi di me."
Magnus annuì. "Va bene. Ma ricordati che saremo sempre qui per te."
Dopo un ultimo abbraccio, Robin aprì un portale e scomparve nel nulla.