Back to you - Selena Gomez
Megan Pov
Venerdì arrivò in fretta, questa sera avrei dovuto vedere Jason e come se non bastasse ci sarebbe stata una festa di pre-ritorno al college insieme agli altri prima che partissero per tornare alla loro routine.
Mi mancava la quotidianità di Los Angeles, avere tutti i miei amici intorno e soprattutto avere Alex al mio fianco, ma ormai dovevo darmi pace, anche dal carcere mi arrivavano avvertimenti e tutto il mondo sembrava volerci vedere divisi.
Sofia non era a casa, era con Kendall ad "amoreggiare", così decisi di prendermi del tempo per me e di prepararmi alla perfezione.
Mi ritrovai nel giro di poco tempo nel bagno e con una crisi isterica, non uscivo con un ragazzo da così tanto tempo che avevo paura di non saper più come fare.
Dopo ore a decidere su come truccarmi e farmi i capelli, optai per qualcosa di semplici, diciamo la verità non ero così brava con il make-up solitamente era Sofia a incipriarmi come una bambola, ma nonostante ciò ce la feci lo stesso.
Scelsi poi un vestito bianco dalle scollature generose, forse fin troppo, ma al diavolo mi ripetevano sempre di mettere in mostra ciò che avevo e io sempre più spesso lo nascondevo, era ora di cambiare, di dimostrare che potevo pur io far parte dell Upper east side.
Mentre finivo di sistemare le ultime cose, compresi i libri per le lezioni del giorno dopo da perfetta nerd che regnava in me, squillò il mio telefono.
>
> gracchiò Sofia.
Scoppia a ridere >
> sbuffò lei.
Mi scattai un selfie allo specchio e glielo inviai mentre eravamo al telefono a parlare delle solite cose.
> strillò ad un certo punto, stordendomi l'orecchio.
> sbuffai massaggiandomi l'orecchio maltrattato dalla sua voce acuta.
> chiese con un tono dubbioso.
> sbuffai, >
> disse ridacchiando.
> chiesi, la conoscevo troppo bene per non capire che c'era qualcosa sotto.
> disse con cautela.
> risposi scocciata.
> disse rispondendosi da sola, mi conosceva troppo bene Anche lei dopotutto.
> dissi iniziando ad agitarmi, speravo che quella lettera avesse portato a galla dei ricordi, nonostante l avessi scritta un anno fa e lui L abbia vista solo ora, meglio tardi che mai dopotutto.
> sospirò.
> risposi con un nodo allo stomaco.
> rispose Sofia preoccupata.
Poco dopo sentii suonare il campanello, e salutai Sofia al telefono promettendole che stasera alla festa ne avremmo parlato e che avrei forse portato Jason con me.
Scesi le scale di fretta e furia cercando di non ammazzarmi con i tacchi che sembravano trampoli, ma come mio solito ci mancò poco che non presi il volo davanti al lui spaccandomi L osso del collo.
Jason si avvicinò a me con un mazzo di rose, > disse porgendomi il mazzo di rose rosse.
Poco dopo arrivammo in un ristorante piccolo e rustico, poco fuori New York City.
Era poco illuminato, e le pareti erano adornate da dipinti e vari oggetti vecchio stile.
> ammise Jason con una vena nostalgica nella voce mentre mi versava del vino rosso nel mio calice.
Premettendo che non ero un amante del vino rosso, lo assaggiai e dovetti ricredermi, aveva un non so che di afrodisiaco.
> ammisi armeggiando con il bicchiere.
> chiesi curiosa di sapere qualcosa di più di lui.
> sorrise al pensiero della sorella.
Parlando scoprii che Dafne frequentava la nostra stessa scuola del liceo e che molto probabilmente l'ultimo anno l'avrò incontrata per i corridoi senza accorgermene.
> chiesi continuando la conversazione, d'un tratto sii incupì di colpo.
> sospirò.
> chiesi cercando risposte, non riuscivo a capire cosa lo preoccupasse.
> ammise serio in volto.
Rimasi sconvolta, >
Annui con la testa leggermente e iniziò a parlare > sospirò.
> ammise come se il ricordo di quel ragazzo, gli portasse in mente mille attimi passati insieme.
>
Come sentii il nome di Rebekah mi si rizzarono le antenne, quella stronza era presente ovunque.
> chiesi in un fil di voce.
> finì il discorso tutto d'un fiato.
> chiesi sospettosa, avevo una brutta sensazione e solitamente il mio sesto senso non sbagliava mai.
> scrutò i miei occhi in cerca di conferme.
> ammise forse più a me stessa che a lui.
> rispose.