Capitolo Trentatré

398 Parole

Questo omega appartiene a me. La mente di George assimilò quelle parole. Impresse come un marchio di fuoco, incisive, possessive. Il calore gli affluì all'addome, al petto, portando con sé un'intera gamma di sensazioni, Stupido! Quella reazione inconsulta lo innervosì, agitandosi in lui come un uccellino spaventato. Come se il suo corpo sfidasse il buonsenso, allontanandosi dalle considerazioni pratiche e assennate per dirigersi verso una squisita sfrenatezza, un senso di abbandono, di pericolo, aggrappandosi a quel vichingo dalle spalle larghe come un forsennato. Privo di controllo. Nondimeno, mentre la parte razionale della sua mente seguitava a metterlo in guardia, Ragnar si limitava a recitare un ruolo, quello dell'amante possessivo, per proteggerlo dagli altri alfa. Lo scortò a pru

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