Capitolo Quarantadue

395 Parole

I suoi occhi si incupirono, due pozze del verde più scuro, che facevano pensare a boschi incantati e magici luoghi. L'aria parve addensarsi a un'incredibile velocità. Tutto, intorno a loro, parve rallentare: le code dei cavalli che scacciavano le mosche, le rondini che si tuffavano, lo stormire delle foglie delle querce sopra le loro teste. Come se ogni movimento richiedesse una straordinaria quantità di tempo, quasi il mondo fosse avvolto dal fango o da una densa, tangibile nebbia. Arrossendo, George trasse un tremulo respiro. Ragnar lo stava fissando con espressione rapita. Curvando le spalle, tentò di creare una barriera per difendersi dalla sua ammirazione. "Smettete di burlarvi di me." "Siete bello, George." "Oh, non siate ridicolo!" La veemenza della sua voce spazzò via le parol

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