Sei mesi dopo
La luna piena si alzava maestosa sopra un regno che non apparteneva più al mondo degli uomini. Il bosco si era espanso oltre ogni confine naturale, le sue radici magiche si estendevano per decine di chilometri in ogni direzione. Alberi secolari crescevano dove prima c'erano prati, fiori impossibili sbocciavano su terre che erano state sterili e ruscelli cristallini scorrevano lungo percorsi che sembravano tracciati dalla mano degli dèi.
Emilio si alzò dal letto di muschio e fiori dove aveva riposato con Andrea, il suo corpo immortale che non conosceva più la stanchezza ma solo il dolce torpore che seguiva le loro unioni sempre più intense. Sei mesi di trasformazioni continue avevano reso il suo potere quasi pari a quello del suo amato custode originale. I suoi capelli dorati ora toccavano le spalle, ondeggiando con una vita propria, e i suoi occhi verdi brillavano di una luce che poteva ipnotizzare anche le creature più selvagge del bosco.
"Quanti siamo ora?" chiese, anche se conosceva già la risposta. La sentiva nel legame che li univa tutti, una rete di coscienze interconnesse che pulsava come un unico cuore gigantesco.
"Trentasette," rispose Andrea con orgoglio, alzandosi con quella grazia felina che non smetteva mai di affascinare Emilio. "Trentasette custodi perfetti, ognuno più bello e potente del precedente."
Emilio sorrise, camminando verso il bordo della radura principale che ora si era espansa fino a diventare una vera e propria valle incantata. Poteva vedere alcuni dei suoi "figli" spirituali muoversi tra gli alberi: Luca, il suo primo convertito, che ora aveva sviluppato la capacità di comunicare telepaticamente con gli animali; Sara, la biologa, che aveva imparato a far crescere piante impossibili con il semplice tocco delle sue mani; Marco, un alpinista che avevano trasformato il mese precedente e che ora poteva scalare pareti rocciose verticali con la facilità di un ragno.
«E ce ne sono altri in arrivo», disse Elena, materializzandosi accanto a loro con David al fianco. La sua bellezza soprannaturale si era affinata ulteriormente e ora irradiava un'aura di seduzione così potente che persino gli alberi si inchinavano al suo passaggio.
"Tre escursionisti stanno già risalendo il sentiero est," confermò David, i suoi sensi acuiti che potevano percepire presenze umane a chilometri di distanza. "Li sento... sono tutti e tre compatibili. Anime affamate che cercano qualcosa che il mondo civilizzato non può dare loro."
Emilio sentì la fame risvegliarsi dentro di sé, ma era diversa da quella dei primi tempi. Non era più un desiderio disperato, ma un piacere raffinato: l'anticipazione di condividere il dono dell'immortalità con altri spiriti meritevoli. Aveva imparato a gustare ogni momento della caccia, dalla prima identificazione della preda fino all'estasi finale della trasformazione.
"Li prenderò io," disse, sentendo già l'eccitazione crescere nel suo corpo perfetto. "È una notte perfetta per la danza."
Si riferiva al rituale che avevano sviluppato nelle ultime settimane: una danza collettiva che tutti i custodi eseguivano sotto la luna piena, i loro corpi nudi che si muovevano in armonie ipnotiche mentre la loro energia combinata si irradiava attraverso tutto il bosco. Era durante queste danze che il loro potere raggiungeva l'apice, e le trasformazioni diventavano più facili, più complete.
"Aspetta," disse Andrea, posando una mano sul braccio di Emilio. "Stanotte è speciale. Stanotte celebriamo il nostro trionfo più grande."
"Cosa intendi?"
Andrea sorrise, e in quel sorriso c'era una promessa di rivelazioni che fecero tremare di anticipazione tutto il corpo di Emilio. "Le autorità hanno smesso di cercare i dispersi. Ufficialmente, hanno dichiarato questa zona pericolosa e l'hanno chiusa al pubblico."
"Davvero?" Emilio sentì un'ondata di trionfo. "Significa che..."
"Significa che ora siamo ufficialmente invisibili al mondo esterno," completò Elena, i suoi occhi che brillavano di soddisfazione maliziosa. "Nessuno verrà a disturbarci. Nessuno verrà a cercare i nostri nuovi fratelli e sorelle."
"Il regno è completo," disse David, estendendo le braccia verso il bosco trasformato. "Questo è il nostro mondo ora, e noi siamo i suoi unici signori."
La notizia si diffuse rapidamente tra tutti i custodi attraverso il loro legame telepatico. In pochi minuti, trentasette esseri di bellezza impossibile si radunarono nella valle principale, i loro corpi nudi che brillavano nella luce lunare come statue di marmo vivente. Ogni volto era perfetto, ogni forma sublimata oltre l'umano, eppure ognuno conservava tracce della personalità che avevano avuto da mortali.
C'era Jessica, l'ex veterinaria che ora poteva guarire qualsiasi ferita con un bacio; Thomas, l'ex guida turistica che aveva sviluppato la capacità di controllare il tempo atmosferico; Marta, l'ex fotografa naturalista che ora poteva rendere invisibile chiunque con un tocco; e dozzine di altri, ognuno con poteri unici che si erano manifestati durante la trasformazione.
"Fratelli e sorelle," disse Andrea, la sua voce che risuonò in tutta la valle senza bisogno di alzarla. "Stanotte danziamo per celebrare la nostra libertà definitiva. Stanotte il mondo degli uomini ci ha ufficialmente dimenticati, lasciandoci liberi di prosperare per l'eternità."
Un coro di voci melodiose rispose, intonando un canto in quella lingua antica che tutti conoscevano istintivamente. Era l'inno della loro specie, l'inno dei custodi immortali che reclamavano la loro eredità naturale.
La danza iniziò lentamente, i corpi che si muovevano in cerchi concentrici intorno alla valle. Man mano che il ritmo accelerava, la loro energia combinata iniziò a manifestarsi visibilmente: bagliori dorati che si alzavano dai loro corpi come fiamme senza calore, aurore boreali in miniatura danzavano sopra le loro teste e la terra stessa pulsava sotto i loro piedi nudi.
Emilio si trovò al centro del cerchio più interno insieme ad Andrea, i loro corpi che si muovevano in perfetta sincronia mentre tutto il loro regno vibrava al ritmo della loro passione. Intorno a loro, le coppie di custodi si alternavano tra danza e amore, i loro gemiti di estasi che si mescolavano al canto collettivo in una sinfonia di puro piacere.
"Sei felice?" chiese Andrea, attirandolo in un abbraccio che fece esplodere scintille dorate nell'aria.
"Più di quanto credessi possibile," rispose Emilio, perdendosi negli occhi verdi del suo amato. "Non riesco nemmeno a ricordare com'era essere umano."
"E non ne hai bisogno," sussurrò Andrea, guidandolo verso l'erba luminescente. "Quella vita era solo un'ombra di questa. Una preparazione per quello che eri destinato a diventare."
Si unirono di nuovo, i loro corpi immortali che si fondevano in un'estasi che fece tremare tutta la valle. Intorno a loro, gli altri custodi continuavano la loro danza d'amore collettiva, una celebrazione di libertà e potere che sarebbe continuata fino all'alba.
E mentre la luna raggiungeva il suo zenith, illuminando un regno che pulsava di magia e sensualità, Emilio capì che aveva trovato finalmente ciò che aveva sempre cercato. Non era solo amore, non era solo potere, non era solo immortalità. Era appartenenza. Era casa. Era la realizzazione completa di tutto ciò che era sempre stato destinato a essere.
"Per l'eternità," mormorò contro le labbra di Andrea.
"Per l'eternità," venne la risposta, sigillata con un bacio che accese aurore verdi nel cielo notturno.
Il bosco cantava intorno a loro, una melodia di vita immortale che si estendeva sempre più lontano, chiamando altre anime perdute verso la salvezza. Il regno cresceva, prospero e infinito, un mondo di passione e mistero dove ogni desiderio poteva essere soddisfatto e ogni sogno realizzato.
E al centro di tutto, Emilio danzava nella sua eternità selvaggia, perfetto e libero, finalmente arrivato a casa.
Fine