PARTE SECONDA-36

1349 Parole

In quella sentii i vaghi accordi dell’organo. Un’armonia triste, un canto indefinibile; era lamento di un’anima che voleva infrangere i suoi legami terrestri. Ascoltai con tutti i miei sensi contemporaneamente, respirando appena, rapito, come il capitano Nemo, in quelle estasi musicali, che lo traevano fuor dei confini di questo mondo. Poi un improvviso pensiero mi atterrì. Il capitano Nemo aveva lasciato la sua camera, ed era in quella sala ch’io dovevo attraversare per fuggire. Quivi lo avrei incontrato un’ultima volta, mi avrebbe forse parlato! Un suo gesto poteva annientarmi, una sola parola incatenarmi a bordo! Frattanto le dieci stavano per suonare. Era venuto il momento di lasciare la mia camera e di raggiungere i miei compagni. Non v’era da esitare, dovesse anche il capitano Nem

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