Jake aveva sempre saputo di essere audace, ma quella sera si sentiva invincibile. Aveva visto Richard crollare, aveva sentito il suo corpo rispondere al bacio, alla sua provocazione. E ora, nel silenzio del suo ufficio, con le luci soffuse e il peso della tensione che li stringeva entrambi, sapeva che era arrivato il momento decisivo. Richard lo guardava con un’espressione tormentata, come se dentro di sé si stesse consumando una battaglia impossibile da vincere. E Jake amava ogni secondo di quella lotta. "Dimmi che non lo vuoi," sussurrò, sfidandolo apertamente. "Guardami negli occhi e dimmelo." Richard si passò una mano tra i capelli, palesemente in difficoltà. "Jake, è sbagliato," disse, ma la sua voce era tutt’altro che ferma. Jake sorrise, sicuro di sé. Fece un passo avanti, colma