Andrea Carson aveva sempre vissuto per il basket. Ogni passo, ogni allenamento, ogni partita era una dimostrazione di quanto fosse disposto a sacrificare per diventare il migliore. La sua carriera da giocatore professionista era una corsa solitaria, una corsa che aveva dato i suoi frutti. Un fisico atletico, un talento naturale per il gioco, e una mente acuta che sapeva leggere il campo come pochi. Per Andrea, il basket non era solo uno sport; era la sua vita. Ed era anche il suo mondo, un mondo in cui nessuno osava mettersi tra lui e la vittoria.
Ma c’era un uomo che da anni sembrava voler rubargli quella corona: Diego Lupi.
La rivalità tra i due era ben conosciuta in tutta la lega. Entrambi erano giovani e talentuosi, ma mentre Andrea aveva sempre puntato sul suo lavoro meticoloso, la
