I fratelli Carson

Capitolo 10: Il confine tra desiderio e realtà

Thomas non riusciva a smettere di pensare a quella conversazione. Il volto di Sirius, la sua presenza così magnetica, non lasciavano spazio ad altro nella mente del ragazzo. Si sforzava di concentrarsi sugli altri fratelli, ma ogni volta che guardava Sirius, il cuore gli batteva più forte.

Quella sera, i genitori di Thomas erano fuori per un incontro, e la casa sembrava più silenziosa del solito. I fratelli si erano riuniti per guardare un film insieme, ma Thomas non riusciva a concentrarsi. Ogni volta che incrociava lo sguardo di Sirius, sentiva quella stessa tensione crescere tra loro, come una fitta ragnatela che li avvolgeva senza che potessero fare nulla per fermarla.

Dopo un po', il film fu messo in pausa e i fratelli si dispersero, per andare a dormire. Thomas, invece, decise di uscire. Aveva bisogno di aria fresca, di schiarirsi le idee. Si avvicinò al giardino e si sedette su una panchina, respirando profondamente.

Non sapeva per quanto tempo fosse rimasto lì, ma quando alzò lo sguardo, trovò Sirius davanti a lui. Il maggiore dei fratelli era uscito in silenzio, senza che Thomas lo avesse nemmeno sentito avvicinarsi.

"Non riuscivi a dormire?" chiese Sirius con voce bassa, i suoi occhi scuri penetranti. La sua presenza era così potente che sembrava che l'aria attorno a lui si fosse fatta più densa.

Thomas si alzò lentamente, sentendo una strana energia crescere tra loro. "No.… ho bisogno di chiarirmi le idee."

"Seguimi," disse Sirius a Thomas, facendo un passo indietro. C'era qualcosa nel suo tono che non lasciava spazio a rifiuti, qualcosa che Thomas non poteva ignorare.

Sirius lo portò in un angolo più nascosto del giardino, lontano dagli occhi indiscreti. La luna piena illuminava la scena, creando un'atmosfera surreale. Thomas sentiva il battito del cuore accelerare, ma non riusciva a fermarsi. Ogni passo lo avvicinava al desiderio che non voleva ammettere.

"Non so cosa fare con questa cosa tra di noi," ammise Thomas, cercando di trovare una scusa, una via di fuga dalle emozioni che lo travolgevano. "Non so se posso ignorarla."

Sirius lo guardò intensamente, come se stesse leggendo ogni pensiero di Thomas. Poi, con un gesto rapido, lo afferrò per il mento e lo obbligò a guardarlo negli occhi. "Non devi ignorarla," disse Sirius con fermezza. "Perché so che tu la senti, come la sento io."

Le parole di Sirius furono come una scintilla che accese un incendio dentro Thomas. Non riuscì a trattenersi più. Si avvicinò, il respiro tremante, e le labbra di Sirius si trovarono sulle sue, in un bacio che sembrava il culmine di tutte le emozioni represse. L'istinto di Thomas lo spingeva a cedere, a lasciarsi andare.

Il bacio si fece più profondo, più urgente. Le mani di Sirius si muovevano sulla schiena di Thomas, come se cercassero di tenerlo vicino, di non lasciarlo scappare. Thomas sentiva le sue mani tremare mentre rispondeva al bacio, ma c'era una parte di lui che non riusciva a capire se stesse facendo la cosa giusta.

Quando finalmente si staccarono, entrambi ansimando, il silenzio che seguì fu carico di significato. Thomas lo guardò, il cuore ancora in subbuglio, mentre Sirius, con uno sguardo serioso, gli parlava di nuovo.

"Non voglio che tu scappi da questo," disse Sirius, la sua voce più morbida. "Non voglio che tu ti senta in colpa per ciò che proviamo."

Thomas era confuso, ma anche sollevato. Non era il momento di parlare, ma quella sensazione di desiderio e tensione era finalmente diventata realtà. "E io non voglio scappare," rispose Thomas, anche se non sapeva cosa avrebbe significato per loro, né cosa sarebbe successo dopo quella notte.

Sirius sorrise, ma non disse nulla. Con un movimento rapido, lo prese per mano e lo portò all'interno della casa, come se volesse proteggere quel momento, mantenerlo nascosto dal mondo. Ma il battito del cuore di Thomas non si placava. Quel momento tra loro avrebbe cambiato tutto.