Il rumore della macchina rompeva il silenzio, ma Teo non riusciva a concentrarsi su niente tranne che sui pensieri che gli affollavano la mente. Karen, seduta accanto a lui, parlava senza sosta, ma le sue parole sembravano lontane, perse nell'aria. Teo annuiva distrattamente, immerso nei suoi ricordi. Ogni pensiero, ogni parola non ascoltata sembrava condurlo solo a una persona: Riccardo.
Non riusciva a smettere di pensare al suo viso, agli occhi pieni di tristezza che lo avevano guardato prima di quel bacio. Il suo cuore si stringeva ogni volta che ricordava quell'istante. Quella stessa sensazione di smarrimento che aveva provato sei anni prima, quando lo aveva incontrato per la prima volta.
La sua infanzia non era stata semplice. I genitori si erano separati quando aveva solo dieci anni, un momento che aveva segnato profondamente la sua vita. Teo ricorda le parole di sua madre. “Non dovresti prendertela con tuo padre. Anche se non vive più con noi, ti vuole bene.” Ma le parole non riuscivano a placare il suo dolore. “Allora perché è andato a vivere in Italia e non è rimasto con noi?” aveva chiesto, e la risposta di sua madre non lo aveva mai soddisfatto: “È colpa mia. Non volevo lasciare la famiglia. Inoltre, le cose tra me e tuo padre non andavano bene da tempo.” Non riusciva a perdonarlo per aver scelto di andarsene, e per dieci anni non ebbe alcun contatto con lui.
Dieci anni dopo, il destino aveva voluto che Teo affrontasse finalmente quel passato, e si ritrovò a bussare alla porta di suo padre, ormai risposato e con una nuova vita. La villa che gli aveva sempre descritto, lontana e imponente, sembrava un luogo fuori dal tempo. Nel parco della villa, l’aveva visto: un bambino di circa dieci anni, con lunghi capelli neri che gli coprivano il viso. Piangeva, seduto su una panchina. Teo, colpito dalla scena, si era avvicinato, chiedendogli perché stesse piangendo. Quando lui aveva sollevato lo sguardo, qualcosa aveva colpito Teo: i suoi occhi, azzurri come i suoi, ma con una profondità che non riusciva a spiegare. Lui si era alzato di corsa, scappando via, ma Teo aveva continuato il suo cammino senza sapere che quel bambino era, in effetti, suo fratello.
Quando Teo incontrò finalmente suo padre, sentì svanire anni di distacco. Conobbe anche Lucia, la seconda moglie del padre, e Riccardo, un bambino che occupava ogni suo pensiero con la sua timidezza e delicatezza. La sera della partenza per gli Stati Uniti, Teo gli promise che non sarebbe stato un addio, solo un arrivederci.
Sei anni dopo, Riccardo lo chiamò in lacrime all'alba: i genitori erano scomparsi. Teo volò immediatamente in Italia. Riccardo, ormai cresciuto, lo accolse piangendo. In quell'istante, Teo realizzò di amarlo, un amore proibito poiché Riccardo era suo fratello. Nonostante ciò, non poteva ignorare i suoi sentimenti e doveva combatterli.