Il suolo tremava sotto il suo immenso peso e le sorsate d’acqua che inghiottiva riecheggiavano nella quiete notturna. Rimase per cinque minuti così vicino alla mia roccia che, allungando la mano, avrei potuto toccare i ripugnanti bargigli che gli ondeggiavano sul dorso. Poi si allontanò pesantemente e scomparve tra i massi. Guardando l’orologio, vidi che erano le due e mezzo, e quindi era davvero ora di intraprendere il viaggio di ritorno. Non c’erano difficoltà in quanto alla direzione da prendere, perché all’andata mi ero tenuto alla sinistra del ruscelletto, ed esso sfociava nel lago centrale a pochi passi dal masso su cui ero stato disteso; perciò mi misi in cammino, molto di buonumore, perché sentivo di aver fatto un ottimo lavoro e pensavo che avrei portato un buon numero di notizie