CAPITOLO XVII

1609 Parole

CAPITOLO XVII L'essere tacque. Mi fissava aspettando una risposta. Ma io ero sconvolto, perplesso, incapace di riordinare le idee abbastanza da capire tutte le implicazioni della sua proposta. Egli continuò: «Devi crearmi una femmina con cui io possa vivere e scambiare gli affetti di cui ho bisogno per vivere. Tu solo puoi farlo. Te lo domando come un diritto che non mi puoi negare». L'ultima parte del suo racconto aveva riacceso in me quell'ira che si era placata nell'udire l'evocazione della vita pacifica nel casolare. Ma quando pronunciò le ultime parole non potei più reprimere la rabbia che mi divorava il petto. «Te lo rifiuto», risposi, «e nessuna tortura riuscirà mai a estorcermi un consenso. Puoi fare di me il più miserabile degli uomini, ma non mi renderai ignobile ai miei stess

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