CAPITOLO XVI «Maledetto, maledetto creatore. Perché sono sopravvissuto? Perché in quel momento non spensi la scintilla di vita che mi avevi stoltamente accordato? Non so. La disperazione non mi aveva ancora ghermito. Provavo solo smania di vendetta e rabbia. Avrei distrutto con piacere la casa e i suoi abitanti e avrei goduto delle loro urla e dei loro tormenti. «Quando venne la notte lasciai il mio rifugio e vagai per il bosco; ora, non più frenato dalla paura di essere scoperto, sfogai il mio dolore con urla spaventose. Ero come una belva, una fiera che avesse spezzato le catene e distruggevo tutto ciò in cui mi imbattevo correndo per il bosco veloce come un cervo. Oh! Che notte orribile trascorsi! Le fredde stelle lucevano quasi a deridermi: alberi ignudi agitavano le braccia sopra il