XXXIX.

1670 Parole

XXXIX. Durante un’altra mezz’ora, i nostri piedi calpestarono quegli strati d’ossami. Andavamo innanzi spinti da un’ardente curiosità, Quali altre meraviglie conteneva quella caverna, quali tesori per la scienza? Il mio sguardo era preparato a tutte le sorprese, la mia immaginazione a tutte le maraviglie. Le rive del mare erano da un pezzo sparite dietro le colline dell’ossario, e l’imprudente professore, punto timoroso di smarrirsi mi trascinava seco. C’inoltravamo in silenzio, illuminati dalle onde elettriche. Per un fenomeno ch’io non seppi spiegare, e grazie alla sua diffusione perfetta, la luce rischiarava uniformemente le diverse faccie degli oggetti. Il suo focolare non esisteva più in un punto determinato nello spazio e non produceva alcun effetto d’ombra C’era da credersi in pi

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