XL.

1404 Parole

XL. Dacchè m’ero posto in cammino, io era passato per molte meraviglie; dovevo credermi a prova d’ogni stupore. Pure, alla vista di quelle due lettere incise là da trecento anni, rimasi in uno sbigottimento vicino alla stupidità, E non solo si leggeva sulla roccia la sottoscrizione del dotto alchimista, ma io avevo fra le mani lo stile che l’aveva tracciata. Senza un’insigne malafede non poteva più mettere in dubbio l’esistenza del viaggiatore e la realtà del suo viaggio. Mentre queste riflessioni turbinavano nella mia testa, il professore Lidenbrock uscì in un impeto ditirambico all’indirizzo di Arne Saknussemm. «Maraviglioso genio? esclamava egli, tu non hai dimenticato nulla di ciò che doveva aprire ad altri mortali le vie della scorza terrestre, ed i tuoi simili possono trovar le tr

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