XXII.

2150 Parole

XXII. Quando Kit, compiuta la sua commissione, tornò giù, dopo un quarto d’ora a un di presso, dall’appartamento del signore scapolo, il signor Sansone Bronzi era solo nello studio. La porta aperta lo mostrava con le spalle rivolte al focolare, e con un’aria così strana che Kit suppose egli si fosse sentito improvvisamente male. — Vi sentite male, signore? — disse Kit. — Male? — esclamò Bronzi. — No... Perchè poi male? — Siete così pallido — disse Kit — che appena vi si riconosce. — Ohibò, ohibò, semplice fantasia! — esclamò Bronzi, chinandosi ad attizzare il fuoco. — Non mi son sentito mai meglio, Kit, mai meglio in tutta la vita. E allegro anche. Ah, ah! Come sta il nostro amico di sopra, eh? — Molto meglio — disse Kit. — Son contento — soggiunse Bronzi; — grato, direi. Un gran ga

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