XXXIII. Spuntò il giorno e li trovò ancora in viaggio. Da che erano partiti s’erano fermati qua e là per il necessario ristoro ed erano stati spesso trattenuti, specialmente di notte, dall’attesa di altri cavalli. Altre soste non erano avvenute, ma il tempo continuava a imperversare, e le strade erano il più delle volte ripide e malagevoli. Sarebbe di nuovo calata la notte prima che fossero giunti alla meta. Kit, tutto intirizzito e irrigidito, continuava a soffrire virilmente il freddo, e avendo abbastanza da fare a mantenere la circolazione del sangue, a immaginare il felice risultato di quel viaggio avventuroso, e a guardarsi d’attorno e a meravigliarsi di tutto, aveva poco tempo di pensare ai disagi. Benchè la sua impazienza e quella dei compagni di viaggio crescessero rapidamente a