XXXV.

2863 Parole

XXXV. Quando venne la mattina e poterono parlare con più calma sul soggetto del loro dolore, appresero i particolari della fine. Ella era morta da due giorni. Erano allora tutti intorno a lei, sapendo che la fine s’avvicinava. Era morta appena dopo l’alba. Le avevano letto e parlato fin nelle prime ore della sera, ma come il tempo passava, s’era pian piano addormentata. Essi potevano dire, da ciò che le avevano udito fiocamente mormorare, che aveva sognato non di tristi scene, ma delle persone che l’avevano aiutata e s’erano mostrate gentili, perchè aveva spesso detto con gran fervore: «Che Iddio vi benedica!». Svegliandosi, non aveva delirato se non una volta, dicendo di sentir sonare in aria una bella musica. Chi sa, forse era vero. Aprendo infine gli occhi da un tranquillissimo sonno

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