XXXIV.

2141 Parole

XXXIV. A tempo debito, vale a dire dopo un paio d’ore all’incirca di diligente applicazione, la signorina Bronzi arrivò al termine della sua fatica, e celebrò il fatto con l’asciugarsi la penna sulla veste verde e prendersi un pizzico di tabacco da una tabacchierina rotonda di stagno che portava in tasca. Ristoratasi modestamente così, si levò dal sgabello, legò i suoi fogli in uno scartafaccio regolare con una fettuccia rossa, e dopo esserselo messo sotto il braccio, uscì fuori dello studio. Il signor Swiveller era appena saltato in piedi, dandosi all’esecuzione d’un folle balletto, per la gioia d’esser di nuovo solo, che fu interrotto dall’apertura della porta e dalla riapparizione della testa della signorina Sally. — Io esco — disse la signorina Bronzi. — Benissimo, signorina — risp

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