Capitolo XXVII

4052 Parole

Beatrice il mattino seguente dopo aver lasciato il letto ancora caldo dei nostri corpi decidemmo di affrontare la realtà. Feci una doccia, indossai una tuta comoda e sistemai i capelli in una coda di cavallo; il mio viso pallido mi costrinse a mettere della cipria e del mascara per completare l’opera. “ Angelo?” Sam mi chiamava da dietro la porta; dato il tempo passato in bagno fu probabile mi avesse dato per dispersa o forse pensava solo che fossi fuggita a gambe levate da lui. Ma io non sarei scappata, non questa volta. La sua sincerità mi ha spiazzato, si era aperto con me come non aveva mai fatto e io non potevo ripagarlo fuggendo come una codarda. Sapevo anche che la merda da digerire era tanta e che nonostante lui non lo ammettesse quelle manie non lo avevano mai abbandonato. Gl

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